Farei una collana delle tue prime volte.
La prima volta che sei nato (potrebbero essercene tante)
la prima volta che hai volato
tra le mie braccia con le braccia larghe pensandoti un aliante.
Quando hai detto la prima volta piumone
lì per lì non sembrava importante
è successo lo stesso con frutta pompelmo e stagione
pareva poco, ma adesso
vorrei risentirle tutte quante.
C’è stato il primo giorno a scuola
ti ho lasciato in classe con la schiena dritta e occhi larghi
come un prato
avrei avuto voglia di tornare indietro e stringerti
e non farti uscire dal mio abbraccio per un tempo smisurato.
C’è stata la prima volta
che hai viaggiato, guardando la notte al finestrino:
ombre si muovevano lontano,
io forse ti tenevo la mano
forse guardavo avanti, sentendoti vicino.
La prima volta che sei salito a cavallo
pure piccolo e maldestro sopra quella schiena enorme
sembravi così fiero;
ho capito dal modo in cui tuo padre ti guardava
che quella è stata la prima volta
che si è sentito intero.
Farei una collana delle tue prime volte
la terrei sempre al collo per non perderne nessuna
so che sarebbe il solo gioiello
capace davvero di portarmi fortuna.
Tra le tue prime volte una è speciale
– il giorno che hai visto il cielo.
C’era inverno e pioggia
fuori dall’ospedale,
e un freddo severo:
quella è stata la prima volta
che dentro i tuoi occhi
il cielo l’ho visto
anche io per davvero.