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Non sono arrabbiata. Sono furibonda. Furente. Pericolosa come una miccia inesplosa.
Ho appena scoperto i nuovi orari dei treni. Fino a oggi avevo rimosso il problema, avevo messo in qualche angolo ben nascosto del cervello l’informazione del previsto cambiamento, non avevo voluto avvelenarmi l’illusoria certezza che in sole 1 ora e 50 minuti sarei riuscita, anche per il 2013, a coprire il tragitto casa-ufficio. Oggi scopro che di ore ce ne vogliono abbondantemente più di due.
Domanda ricorrente dell’ultimo periodo: come è andato il rientro in ufficio?
Risposta altrettanto ricorrente, indicando un paio di occhiaie diversamente sfumate fino sopra le guance: Non si vede?
No in realtà poi a pensarci bene mi sorprendo sempre a rispondere che è andata molto meglio di come me l’ero immaginato (a parte la sveglia antelucana, quella proprio non mi va giù, che vi devo dire).