Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • Istanti rubati a #luglio2016 (tra cavalli imbizzarriti e plancton)

    On: 9 Agosto 2016
    In: istanti rubati, la mia vita e io
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    cavalliAvete presente un cavallo che corre dentro un recinto senza una meta precisa? Scalcia, scalpita, scarta, cambia direzione in aria. Nitrisce, va verso destra, poi ci ripensa, prima di arrivare in fondo, frena bruscamente e vira a sinistra. Rischia di rompersi, di scivolare.

    S’affanna, si stanca, butta fuori aria dalle froge, si spazientisce. Soprattutto si sfianca. Ho voglia di correre, di sudare sui fianchi tesi e lucidati per lo sforzo. Ha energia da spendere ma non sa da che parte andare. Si sente in gabbia. Non sa se saltare la staccionata e affrontare la prateria, o aspettare che qualcuno gli indichi la strada. Si sfianca.

    Ecco, a luglio sono stata quel cavallo. Confusa, impacciata, sconclusionata.
    Ora forse, un po’ alla volta, si delineano prospettive, scie luminose come la fosforescenza marina dei plancton, di notte intorno alla barca. La chiamano bioluminescenza: serve per confondere i predatori o come segnale di corteggiamento.
    Che sia per salvare la pelle, o per amore, tocca trovare una luce e seguire la scia.
    Tremula e ancora timida, mi pare di vedere la mia.

    Nel frattempo rallento la corsa e conto i giorni che mancano a staccare la spina, diminuire il passo, sganciarmi dal chiodo del giorno e dell’ora.
    Sedermi e guardare la prossima scia.
    Intanto, buona estate a chi passa di qua, un’estate capace di convertire energia in luce: un’estate bioluminescente!

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  • Lo zen e l’arte della conquista dell’equlibrio

    On: 31 Maggio 2016
    In: la mia vita e io, scienza&fantascienza
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    in biciFino a qualche giorno fa, Lemuele non aveva ancora imparato ad andare in bici senza rotelle. A dire il vero era parecchio che non ci provava, quando la scorsa settimana è arrivato un amichetto con la sua bicicletta. Guarda!, gli ha urlato pedalando forte.
    Sono capace anche io, ha risposto lui di rimando, mentre correva a recuperare il bolide a due ruote dove lo aveva abbandonato mesi prima. I nonni, presenti alla scena, si sono coperti gli occhi, prevedendo le urla dopo la caduta. Ma lo hanno lasciato fare.

    Per fortuna lo hanno lasciato fare, perché senza pensarci  Lemuele è saltato in sella alla biciclettina senza rotelle e ha pedalato via, deciso, in un momento stava in fondo al viale. Trionfante. E nemmeno troppo stupito dalla riuscita dell’impresa.
    Perché i bambini sotto sotto lo sanno, che quando è il momento l’equilibrio lo trovi. Quando sei sicuro di te e pronto a rischiare, la delicata magia si compie: basta non pensare alla paura di cadere.

    Bastava alzare un pedale e darsi lo slancio, mi ha detto.
    Basta lo slancio dopo essersi allenati e i nonni che fanno il tifo in disparte e ti lasciano fare.
    Poi arriva la magia. E se non è volo, gli somiglia.

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  • Ricetta: liberarsi dallo stess

    On: 18 Maggio 2015
    In: scienza&fantascienza
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    cade la terra di Carmen PellegrinoIngredienti:

    • scarpe comode
    • una bottiglietta d’acqua

    Facoltativi:

    • una giornata di sole
    • un libro
    • carta e penna.

    Allacciate con doppio nodo le scarpe da ginnastica e partite. Scegliete un percorso possibilmente in mezzo alla natura, lontano dal traffico e dal rumore. Se siete veri duri, lasciate a casa il telefonino. Nelle nostre zone non sono mai state avvistate tigri e se pure ne incontraste  una con cattive intenzioni, non vi basterà una telefonata per salvarvi la pelle. Se non vi sentite tanto arditi, portatevelo dietro per chiamate d’emergenza e qualche foto, ma in modalità off.

    Camminate. Esplorate. Stupitevi a ogni stradina che non conoscevate, arrivate a vedere cosa c’è oltre la curva, oltre il bosco, oltre il promontorio. Come ogni buon montanaro (ma vale pure per i motociclisti) salutate le persone che incrociate: il sorriso restituito vi darà energia nelle salite.
    Ascoltate il corpo, il potere ineguagliabile di averlo in forma e funzionante. La bellezza di gambe affidabili che vi portano dove volete è cosa da non barattare con nulla.

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  • Meditare camminando

    On: 26 Maggio 2014
    In: la mia vita e io
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    colline del Basso Monferrato

     

    Camminare. Su e giù per colline.
    Nella fatica della salita, ritrovare muscoli e fiato.
    Nella leggerezza della discesa, far finta che facilmente si può volare.
    Attraversare erba alta che ti solletica i fianchi, sentire addosso la carezza di un cielo netto e teso come lenzuola rimboccate bene.

     

    Provare il passo nella ripidità inclemente di una strada nel bosco, sentirsi di nuovo padroni e interi, graziati nel poter contare sulle gambe e sui polmoni.
    Niente ti fa più sereno di un corpo che risponde ai comandi. Tutto è gioco, se il corpo non tradisce.

     

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  • Stirare zen

    On: 14 Novembre 2013
    In: ospiti
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    _bbodo_philips perfectcareHo sempre pensato che la vita è troppo breve per stirare. 

    Fino a quando sono diventata mamma. Cioè no, lo penso ancora, anzi a maggior ragione visto che il tempo si è irreparabilmente ridotto. Però adesso ci sono circostanze in cui non posso farne a meno. Certe cose dei bimbi che non possono andare all’asilo tipo spaventapasseri, certe camicie di Federico. Per fortuna quella santa donna di mia suocera spesso mi salva dall’impiccio, caricandosi di onere e panni appena usciti dalla lavatrice.

    Però capita quella volta che devo andare a un matrimonio, tipo, e tiro fuori dagli antri fuori mano del mio ripostiglio armadio quella stola che ho usato l’ultima volta alle nozze di platino della mia prozia. Irrimediabilmente trasformatasi in uno straccio da pavimenti.
    È pensando proprio a quelle circostanze che, quando mi è stato proposto di provare il nuovo ferro da stiro della Philips ho detto sì: trattasi del nuovo Philips PerfectCare.
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  • Lo zen e l’arte della manutenzione del neonato 2

    On: 24 Maggio 2012
    In: scienza&fantascienza
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    neonatoDicevamo di usi e mode in materia di gestione del neonato, che cambiano più veloci del prezzo della benzina. Per raccontarne una. Quando ho partorito Lemuele, ed era solo fine 2010, era in voga la doppia pesata. Tredici mesi dopo, nello stesso ospedale, stesso reparto, con la stessa équipe medica, quando ho chiesto se avessi dovuto pesare il pupo prima e dopo ogni pasto, mi hanno guardata come fossi una disadatta psicolabile. Meglio così, per carità. Ma un anno prima non ero stata certo io ad autoinfliggermi la tortura di alzarmi trecento volte per notte per sottopormi a occhi semi-chiusi al rito della bilancia.

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  • Lo zen e l’arte della manutenzione del neonato 1

    On: 22 Maggio 2012
    In: scienza&fantascienza
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    neonato nella cullaHo fatto due pupi e ancora credo di non aver capito come ci si occupa di un neonato. O meglio, dal bersagliamento di consigli (spesso non richiesti), suggerimenti e ammonimenti che più o meno tutti si sentono in dovere di offrirti –dall’esperto in tv, al signor tuttologo, al lattaio che da bambino ha allevato due criceti- io ho ricavato una ricetta personalissima e lacunosa.

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