Camminare. Su e giù per colline.
Nella fatica della salita, ritrovare muscoli e fiato.
Nella leggerezza della discesa, far finta che facilmente si può volare.
Attraversare erba alta che ti solletica i fianchi, sentire addosso la carezza di un cielo netto e teso come lenzuola rimboccate bene.
Nella fatica della salita, ritrovare muscoli e fiato.
Nella leggerezza della discesa, far finta che facilmente si può volare.
Attraversare erba alta che ti solletica i fianchi, sentire addosso la carezza di un cielo netto e teso come lenzuola rimboccate bene.
Provare il passo nella ripidità inclemente di una strada nel bosco, sentirsi di nuovo padroni e interi, graziati nel poter contare sulle gambe e sui polmoni.
Niente ti fa più sereno di un corpo che risponde ai comandi. Tutto è gioco, se il corpo non tradisce.
Niente ti fa più sereno di un corpo che risponde ai comandi. Tutto è gioco, se il corpo non tradisce.
Attraversare sentieri seminati di orti fioriti d’aprile, piccoli fazzoletti di paradiso. Addentrarsi nel fitto di una macchia d’alberi, ombrati di frescura.
Poi sedersi, dopo il cammino, in un prato, mare verde dove tuffare gli occhi. Sentire i muscoli pulsanti, accessi di piccole scariche elettriche: vivi.
Vedere cosa resta dopo la fatica.
Poi sedersi, dopo il cammino, in un prato, mare verde dove tuffare gli occhi. Sentire i muscoli pulsanti, accessi di piccole scariche elettriche: vivi.
Vedere cosa resta dopo la fatica.
Chiudere gli occhi, sgombrare la mente, ogni idea che s’affaccia è una nuvola soffiata via in fretta. Ascoltare gli uccelli, i trattori lontani -al lavoro come insetti industriosi- e i grilli ciarlieri.
Un gallo, ogni tanto, segna le ore a suo modo.
Un gallo, ogni tanto, segna le ore a suo modo.
Sentire come tutto è perfetto, come non serve nient’altro.
Non servono musica e libro, non serve ieri o domani.
Non serve il quaderno che hai portato con te con tutte le parole, non serve.
Tutto è perfetto così.
E a ben vedere, forse, non servi nemmeno tu.
Non servono musica e libro, non serve ieri o domani.
Non serve il quaderno che hai portato con te con tutte le parole, non serve.
Tutto è perfetto così.
E a ben vedere, forse, non servi nemmeno tu.
Il jolly è: quando la mente è vuota, ti accorgi di quanto la vita è piena.
Tags: camminare, camminare in collina, jolly, meditare, meditare camminando, meditazione, salute, zen
Una perfetta meditazione dinamica.
Un bacio
Francesca
The Real Person!
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Osho sarebbe fiero di me 😉 un abbraccio
Camminare…da quanto non mi concedo una passeggiata come questa!!! E mi farebbe molto ma molto bene 😉
Il tuo blog mi piace tantissimo…molto molto bello 🙂
The Real Person!
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grazie! (ti auguro prestissimo una bella passeggiata salutare e rilassante)