Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • 1.262.277.040 circa

    On: 18 Aprile 2015
    In: la mia vita e io, lettera
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     6
    40 anni

    Ho collezionato passi, sopra una strada ma più spesso intorno, nei prati, nei sentieri di bosco,  su vecchie mulattiere, solchi segnati ad aratro, trincee. Li ho fatti sulle mie gambe, in moto, auto, aereo, treno, barca,  cavallo, navicella di luna park. Li ho fatti di corsa, scalza, ballando, controvoglia, saltando o sputando fiato in salita.
    Ho avuto notti accese di luci e luci popolate di ombre e cuori scalati e altri sbucciati come cipolle grosse e dure,  che fan lacrimare. Sono rimasta appoggiata al parapetto di sopra la vita, a guardare,  aspettando un segno per tornare a scalpitarci dentro.

    Ho collezionato rughe e qualche macchia sulla pelle, un tatuaggio che è ancora ferita,  brufoli, tagli di capelli, sempre spettinati,  vestiti, stracci, scarpe – vecchi dottor Martens, tacchi altissimi, punte da ballerina, stivali da amazzone.
    Il mio corpo è stato più magro,  più grasso,  più sodo,  ha avuto qualche taglio,  operazione,  sbucciatura,  anestesia e due pance piene di vita.

    Ho conservato parole, non in ordine alfabetico ma di bellezza: croco viene prima di astrolabio,  malleolo viene prima di zazzera.  Ho collezionato ti amo e fanculo e resta e vai via. Alcune me le sono appuntate dove so che non scolorano più, su tutte c’è mamma, e accanto il mio nome.
    Ho messo in fila oroscopi, previsioni,  notti ubriache con l’anima corazzata e il cuore in mutande,  concerti sotto il sole dritto come un fuso e la gola in fiamme,  momenti di vuoto così vuoto che hanno svuotato anche me.

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  • Le cose che vorrebbe dirti il tuo bambino

    On: 26 Marzo 2015
    In: scienza&fantascienza
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    bambini

     

    1. Non arrabbiarti ogni volta che lascio in disordine i giochi. Insegnami a mettere a posto, ma ricorda che per me, gli animaletti della fattoria e i lego sono bellissimi mischiati sul pavimento.

     

    2. Se dico che voglio fare l’aviatore e dieci minuti dopo il supereroe, alla nonna il pompiere e allo zio il pittore, lascia fare: sono bambino e ho la vita tutta intera da inventare.

     

    3. Se voglio dormirti abbracciato, goditi il momento e fai bei sogni, come me. Se non ne hai di belli abbastanza, ti impresto i miei.

     

    4. Non ti innervosire se hai qualcosa di importante da fare e io non ti do tregua, se ti voglio accanto subito: per me non c’è niente più importante di te.

     

    5. Se dico qualche piccola bugia, non mi fraintendere: non è per mentire, ma perché la mia immaginazione non è ancora atrofizzata come quella dei grandi. Non è menzogna: quella che nasce nei miei desideri, è la verità più profonda che so.

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  • Da cosa ho capito l’amore

    On: 16 Marzo 2015
    In: lettera, sproloqui
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    sussurri

     

    Ho cercato ragione dell’amore nella mappa dei tuoi nei. Ti ho scoperto mentre dormivi e li ho uniti come fossero stelle di Cassiopea, a spasso per i cieli boreali. Li ho sommati ai miei e ho guardato in controluce se ne veniva un miraggio convincente.

     

    Per capire se è amore ho guardato dentro i tuoi occhi. Più a fondo, sono arrivata all’iride. Più a fondo, alle pagliuzze di luce che danno movimento al volto. Le ho contate per capire se bastano a salvarmi dal buio.
    Poi ho messo la mano sopra la tua, aperta, come in preghiera, per trovare se combaciano le strade del destino che avremo.

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  • Istanti rubati a #gennaio2015

    On: 9 Febbraio 2015
    In: foto, istanti rubati, la mia vita e io
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    abbraccio di bimbi

     

    Gennaio è un mese adatto all’abbraccio. Scaccia via il freddo, illumina i giorni tirchi di luce.  A gennaio si sta senza distanze tra i corpi, in un appiccichio di pelle, per prendere esempio dalle bestiole nella tana, in letargo.
    È sempre buona cosa prendere esempio dalla natura.

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  • Nascita

    On: 27 Dicembre 2014
    In: lettera
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    nascita

     

    Così eccoti. Quando ti ho visto ho sciolto tutti i dubbi, ho rallentato il battito del cuore, ho sparso sospiri come granelli di luce nel buio.
    Così eccoti, finita la battaglia abbiamo spiegato insieme le vele alla vita. Stanchi, malconci, sanguinanti, ma non vinti.

     

    Così eccomi. Sono la voce che senti dall’inizio di tutto, sono stata il ritmo del tuo respiro, il tessuto della tua carne, il calore del tuo sangue. Sono stata il terreno della tua semina, lo spazio del tuo cosmo. Sono stata la tua navicella tra intuizione e vita.
    Ho custodito il segreto del tuo venire.
    Sono sbagliata, sghemba, impreparata. Ma mai arresa. E innamorata, sempre.

     

    Così eccoci. Prima uno, ora due. Lividi e urlanti come due lupi sfuggiti alla gabbia. E sfiniti, contro la luna. Affamati, impaurirti e liberi.
    Così eccoci. Esausti, abbracciati e sospesi. Dentro il mondo, ma lontani da tutto.
    Minuscoli, spaventati. Invincibili.

     

    Il jolly è: auguri Eliandro, amore mio: 3 anni insieme. E molto di più.

     

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  • Un lento Natale

    On: 23 Dicembre 2014
    In: la mia vita e io, lettera
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    decorazioni

     

    Fermo immagine. Luci intermittenti sull’albero, candele accese, profumo di incenso, musica lenta. Fuoco nel camino, tepore. Tisana calda.
    Intorno, penombra.
    Dall’altra stanza: le voci dei miei figli che giocano.
    Fuori: notte e neve.

     

    Mi basta così. Questo Natale, mi basta fermare il tempo. Rompere le corse, gli affanni. Conservare.
    Trattenere tra le mani il bagliore di un giorno immobile. Perfetto come se si potesse incorniciare.
    Fare gesti piccoli: sfogliare una rivista o preparare un caffè in attesa di una visita. Incartare un pensiero e scrivere due righe.
    Gesti lenti, finalmente. Una nenia, un pomeriggio sul divano a raccontare storie. O ascoltarle, se qualcuno me ne volesse regalare.
    Aprire e chiudere una parentesi, e in mezzo, soltanto  silenzio.

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  • E divento vento

    On: 1 Dicembre 2014
    In: sproloqui
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    mare

     

    Notti di vento al mare.
    Che non puoi dormire perché lo senti che s’infila dappertutto. Urla come se dovesse dire l’ultima battuta, e l’ultima per sempre, e ti aspetti di alzarti al mattino e trovare nient’altro che l’alba del mondo. Intatta e tiepida come ogni prima-volta.

     

    S’infila tra i palazzoni costruiti sulla riviera ligure come sentinelle all’erta, con dentro famiglie che si sbirciano attraverso le finestre, alveari geometrici di vacanzieri in prendisole. Lui sfarfalla, sfrigola, sfilaccia. S’infila gonfiando le tende sui balconi mentre donne veloci s’affrettano a ritirare asciugamani e costumi stazzonati come bandiere.

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  • Pietre per stare bene

    On: 6 Novembre 2014
    In: la mia vita e io
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    sul fiume

     

    “Mamma, da grande vorrei fare il meccanico, per aggiustare macchine, moto e anche le bici. Però, se facessi il medico, per aggiustare le persone, vorrei curare i bambini. Gli darei medicine e molta acqua da bere, per stare bene. E gli darei anche tante pietre da buttare nell’acqua.”

     

    Me lo ha detto Lemuele qualche giorno fa, un mattino che siamo andati sul fiume solo lui e io. Abbiamo pestato erba umida e poi siamo scesi a due passi dal Po, per una strada ripida dove lui mi diceva Vieni mamma, ti aiuto io. Ci siamo fermati accanto a un albero con le radici “grosse come serpenti”. Io cercavo pietre, lui le tuffava in acqua. Guardava i cerchi piccoli che inghiottono il sasso.
    Ogni tanto disturbavo il gioco per farlo mettere in posa.

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  • Confessioni di una mamma con il cuore di budino

    On: 20 Ottobre 2014
    In: la mia vita e io, sproloqui
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    bambino arrabbiato

     

    Un amichetto che non vuole giocare, dopo che tu lo hai aspettato -caparbio- per ore.
    Ecco che cosa mi fa tremare un poco il cuore.
    Una bambina più grande con cui ti trovi a camminare per strada una sera, tu che allunghi la mano per farti accompagnare per un pezzo di buio e lei che dice No, e corre più in là.

     

    Io sono dietro e ti guardo e vorrei correrti accanto e darti la mia, di mano. Ma so che sarebbe la consolazione sciocca per un bimbo piccolo, e non la pacca di incoraggiamento all’ometto drande che stai diventando.

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