Dicevo, qualche settimana fa, del mio folle progetto-sogno-ardita fantasia: scrivere una storia, qualcosa che somigli a un romanzo. Che gli somigli almeno un po’, non dico tanto: nel colore dei caratteri, nella piega delle parole, nell’oscillare leggero delle pagine. Cose così. Che dite di dare un’occhiata a questo frammento minuscolo di storia?
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Vi presento Alice
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La genesi di una tentazione e una richiesta di aiuto
Cosa serve per scrivere un libro.
Serve l’amore per una storia, io credo. Una storia che nasce piano nella tua testa e cresce, se trova terreno fertile, si arrampica attraverso i neuroni e invade i pensieri. La innaffi di intuizioni brevi e lunghi voli pindarici. La nutri con le tue ore di dolore e tempo rubato a pensieri più lievi.Una storia che sta dietro le parole, si inerpica tra gli spazi vuoti, si nasconde tra le espressioni che scivolano giù sulla carta come segni inventati.
È un susseguirsi di immagini mentali con un loro ritmo, una musica dentro che parla di danze lontane, balli tribali sulla terra cruda, e walzer improvvisati sotto la luce della luna.