Metà novembre e il mondo intorno pullula di richiami al Natale. Già dal pre Halloween si vedevano in giro zucche e fantasmi affiancati da panciuti omoni vestiti di rosso.
Ora. Io sono tutt’altro che un Grinch ma tutto ciò mi pare un pochino eccessivo. Avanti di questo passo mi aspetto di trovare le renne con le slitte accanto all’invito per il pranzo di ferragosto.
Però ormai ci siamo: tra meno di un mese, dall’8 dicembre, come tradizione vuole, aprirò anche io le porte di casa al Natale. (Il poveraccio, probabilmente, ci troverà un tale disordine che farà un passo indietro per non aumentare l’entropia. Ma questo è un altro discorso).
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Di vecchi presepi e nuovo stupore