Non si fa leggere distrattamente, un pezzo qua e una là, tanto per fare. No, ogni parola è misurata, ogni riga ti si infila in qualche posto scomodo, in mezzo ai pensieri, e non si lascia ignorare.
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Come quando i bambini per tornare dentro la mamma s’infilano, non potendo entrare altrove, nelle loro scarpe coi tacchi.
Le donne e le madri raccontate da Concita de Gregorio sono ognuna diversa, ognuna fatta a suo modo, senza possibilità di etichette o facili categorizzazioni.
Sono racconti brevi quelli che si trovano in “Una madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto” e di ognuno si potrebbe parlare per ore.
Perché ci sono le parole e poi quello che ci sta dietro, una valigia piena di pensieri dietro ogni virgola, un container di riflessioni in ogni spazio tra due paragrafi.
Perché non esistono sentimenti giusti, né amori senza sfumature. Ci sono persone che collezionano errori, che siano madri o figli o mariti.
Anche se fa paura dirlo, l’amore senza ombre è quello per chi non c’è.