Stiamo impastando il Didò, Lemuele e io, in un pomeriggio dopo l’asilo. Lo faccio chiacchierare a ruota libera. Lui scantona senza limiti, come tutti i bambini della sua età. Esce dal seminato, inventa, mi stupisce, canta, ridacchia, dice cose sceme per farmi ridere. Come tutte le volte che ci mettiamo a chiacchierare a tu per tu.
Io lo seguo: invento, improvviso. A un certo punto gli domando:
“Lemuele, da dove viene la felicità?”
“Dal baule. Sta lì e urla”
“E la tristezza?”
“Anche lei dal baule”
“E cosa fa?”
“La tristezza sgrida”
“E che mi dici dell’allegria?”
Risata. “L’allegria è dentro la bottiglia che gioca” (ehm, eppure non dovrebbe avermi mai vista su di giri dopo un paio di bicchieri di vino…).
“Lemuele, da dove viene la felicità?”
“Dal baule. Sta lì e urla”
“E la tristezza?”
“Anche lei dal baule”
“E cosa fa?”
“La tristezza sgrida”
“E che mi dici dell’allegria?”
Risata. “L’allegria è dentro la bottiglia che gioca” (ehm, eppure non dovrebbe avermi mai vista su di giri dopo un paio di bicchieri di vino…).
Il gioco delle emozioni. I bambini le vestono, gli danno un colore, gli attribuiscono un’azione, un luogo. La tristezza sgrida, come mamma quando si arrabbia e ti fa la ramanzina e tu diventi triste.
La felicità, invece, quella fa gridare. Cosa fanno i bambini terribilmente felici? Gridano (almeno i miei sì, e anche per molto meno).
Se ci pensi, anche noi adulti quando sentiamo una felicità che ci inonda il cuore abbiamo voglia di gridarlo al mondo. Quando sei innamorato e lei/lui ti dice sì, per esempio. O per una promozione (bè, al giorno d’oggi basta anche trovare lavoro, in effetti: somiglia al miracolo).
Però ci succede raramente. Il bello dei bambini è che a loro no, non servono grandi cose. Bastano piccole da stare in una manina: la promessa di una torta da fare insieme, una gita dal nonno, una storia raccontata sotto le coperte, infilarsi le scarpe da soli.
La felicità, invece, quella fa gridare. Cosa fanno i bambini terribilmente felici? Gridano (almeno i miei sì, e anche per molto meno).
Se ci pensi, anche noi adulti quando sentiamo una felicità che ci inonda il cuore abbiamo voglia di gridarlo al mondo. Quando sei innamorato e lei/lui ti dice sì, per esempio. O per una promozione (bè, al giorno d’oggi basta anche trovare lavoro, in effetti: somiglia al miracolo).
Però ci succede raramente. Il bello dei bambini è che a loro no, non servono grandi cose. Bastano piccole da stare in una manina: la promessa di una torta da fare insieme, una gita dal nonno, una storia raccontata sotto le coperte, infilarsi le scarpe da soli.
Mi sono immaginata questo baule vecchio e impolverato dove i sentimenti si rincorrono come stelle filanti a carnevale. È una bella immagine, perché per un bambino è uno di quegli oggetti stracolmi di misteri, attraente come una calamita. E allora perché non dovrebbe aver trovato casa proprio lì, una cosa tanto stramba come la felicità…
“Lemuele, e la paura?”
“La paura mi piace, mamma”
“E perché ti piace?”
“Perché non mi fa paura”.
Sorriso di chi la sa lunga.
Tags: allegria, bambini, emozioni, felicità, figli, gioco, jolly, paura, sentimenti, tristezza
“La paura mi piace, mamma”
“E perché ti piace?”
“Perché non mi fa paura”.
Sorriso di chi la sa lunga.
Il jolly è: dare un volto amico anche alla paura.
Provate anche voi: chiedete, lasciatevi stupire!
Provate anche voi: chiedete, lasciatevi stupire!
Ecco qui, gioco fatto! “Elettra dove si trova la felicità?”, “Mamma!” e “la gioia?”, “nel cuore!” … “Elettra, la paura?”, mi guarda ed alza le spalle come dire “non si sa!”. è stato bellissimo! grazie Fio!
The Real Person!
Author Fioly acts as a real person and passed all tests against spambots. Anti-Spam by CleanTalk.
😀 dolce la mia nipotina!
Questo modo spontaneo di vivere emozioni e sentimenti è ciò che mi manca di più nel rapporto con mio figlio, lui non ama esprimersi e io ho imparato ad accettarlo.
Mi piacerebbe saperne di più su ciò che prova, istintivamente, e aspetto il giorno in cui avrà voglia di raccontarmelo.
Che bella condivisione hai creato, la fantasia dei piccoli dovrebbe esserci sempre di ispirazione ! 🙂
The Real Person!
Author Fioly acts as a real person and passed all tests against spambots. Anti-Spam by CleanTalk.
ma stai certa che il giorno in cui avrà voglia di raccontare arriverà. saranno parole più “adulte” e centrate di quelle di un 3enne, forse anche più filtrate; ma certo tu saprai riconoscerne la parte più autentica e intima.
ti abbraccio
Che bella idea! Senz’altro ci proverò anch’io 🙂
The Real Person!
Author Fioly acts as a real person and passed all tests against spambots. Anti-Spam by CleanTalk.
vedrai che ti stupiranno!