Per ritrovare energia e creatività ho bisogno di qualcosa di nuovo.
Ho bisogno di camminare.
Possibilmente in campagna.
Possibilmente con scarpe comode.
Preferibilmente con un cane.
Ho bisogno di camminare.
Possibilmente in campagna.
Possibilmente con scarpe comode.
Preferibilmente con un cane.
Ho bisogno di fare foto, anche. Sottrarre istanti al tempo.
Panorami e dettagli, panorami e dettagli. Fino all’ultimo raggio liquido di luce della sera.
Ho bisogno che le giornate si allunghino, ma di poco. Che non mi tolgano il piacere, prima di cena, di rifugiarmi nel buio opaco e molle che mi fa di vetro.
Panorami e dettagli, panorami e dettagli. Fino all’ultimo raggio liquido di luce della sera.
Ho bisogno che le giornate si allunghino, ma di poco. Che non mi tolgano il piacere, prima di cena, di rifugiarmi nel buio opaco e molle che mi fa di vetro.
Ho bisogno di tornare a scrivere senza spiegare, scrivere per non essere letta.
Per buttare fuori.
E chiudere gli occhi e gonfiare i polmoni così forti da sentirli tesi come i palloncini alla festa di un bimbo.
E buttare fuori.
Forse persino piangere. Inanellare singhiozzi buoni che puliscano il cuore come la neve lava l’inverno.
E buttare fuori.
Per buttare fuori.
E chiudere gli occhi e gonfiare i polmoni così forti da sentirli tesi come i palloncini alla festa di un bimbo.
E buttare fuori.
Forse persino piangere. Inanellare singhiozzi buoni che puliscano il cuore come la neve lava l’inverno.
E buttare fuori.
Poi, tornare io. Tornare dentro.
Poi, leggera da lievitare, sdraiarmi nuda sulla terra nuda. Pelle contro pelle. E stare a contemplare refoli di vento, danze di particolari, tracce di parietaria sui muri di mattoni.
Poi, leggera da lievitare, sdraiarmi nuda sulla terra nuda. Pelle contro pelle. E stare a contemplare refoli di vento, danze di particolari, tracce di parietaria sui muri di mattoni.
Io nuda sulla terra nuda. Pelle contro pelle.
Tags: bisogni, buttare fuori, e un cane, respiri profondi
Anche io a volte sento forte il bisogno di piangere per buttare fuori. Le lacrime sono il modo migliore per pulire l’anima… ma anche gridare, gridare forte. Non riesco ne’ a piangere e ne’ a gridare a volte, e allora il dolore resta dentro, si ferma sullo sterno, ti spezza il respiro…
Un bacio
Francesca
The Real Person!
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sì. ma lì alla lunga ci rende pesanti. molto meglio fare come i bambini, tra lacrime e grida…
un giro in campagna col cane che non ho piacerebbe molto anche a me ora. Impossibile.
The Real Person!
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verrà il momento 😉
un abbraccio
Soprattutto piangere! Che bella sensazione … lacrime di liberazione e gioia ! a me hanno dato spesso quel qualcosa di nuovo!!! come un cancellino per lavagna …
The Real Person!
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un cancellino per la lavagna, proprio così: quella sensazione di tracce vecchie di gesso che si sgretolano e resta uno spazio da rimpire! nuovo!