
mi accontenterò di immaginare la tua bocca che lo fa:
la a larga della virata di un Airone sul lago,
la emme morbida di una Maglia di lana
in inverno,
della Mano che mi dorme sulla pancia, distratta,
la o profonda di un’Ora con le tue gambe
che mi stringono i fianchi
-che sia fuga o che sia resa-,
la erre arrotata del Raso di pelle abbronzata
sotto il tuo sguardo nascosto.
E così sia.
Ma se sentirò la tua bocca
dirmi amore
scorderò vocali e consonanti
e conserverò
il bisbiglio tra le dita,
il soffio sulle ciglia,
il brivido alla base del collo.
E la e di E così sia.