Una donna che se ne va sempre con un libro -o due, o tre- sotto il braccio o nella borsa. Pesante non per i rossetti e gli ombretti, ma per i trucchi dell’anima.
Che non mi chiede a Natale un vestito, un bracciale o un paio di scarpe, ma un biglietto con destinazione a sorpresa.
Il mio regalo per lei sarebbe lo scenario dei suoi prossimi sogni.
Non mi stancherebbe di troppe certezze impagliate: imparerei a vedere la stessa cosa con i suoi mille occhi affamati.
Non mi annoierebbe la sera con l’elenco delle cose che ho dimenticato di fare, ma mi racconterebbe divertita di tutte le volte che ha inciampato per strada, delle coincidenze mancate, delle chiavi perse l’ennesima volta.
Se fossi un uomo, mi innamorerei di una donna che inventa.
Mi lascerei portare per mano attraverso mondi immaginati, senza timore di fare domande cretine: nel mondo del visionario niente è mai fuori posto.
Basta dimenticare la forza di gravità.
Se fossi un uomo, mi innamorerei di una donna che non teme le proprie debolezze. Che se ne inghirlanda i capelli e le porta appuntate sul petto: senza nasconderle.
Così io non dovrei trincerare le mie dietro muri di pochezza.
Se fossi un uomo, mi innamorerei di una donna che gioca coi figli.
Che si finge pirata e dopo pilota, e non si sottrae nemmeno alla lotta nel fango.
E che poi, quando sono stanchi per giocare ancora, si inventa una storia per carezzarli la sera.
Che si incazza e che quando serve urla. Che odia i soprusi, che non si lascia mettere da parte, che non impara a subire.
Una donna che non si lascia addestrare da un vigliacco travestito da domatore.
E’ il tipo di femmina più pericoloso, lo so.
Ma a starle dietro può darsi che mi spuntino un paio di ali e allora chissà come è bello, il mondo, visto da là.
Se fossi un uomo, mi innamorerei di una donna che si innamora.
Di un’idea, di un film, di una lettera e di un pomeriggio al mare. Di un gioco scemo e di una poesia.
E ogni giorno di me.
Che scommette e sbaraglia e spariglia. Che s’aggrappa alla vita e la incalza e non svende il suo tempo.
E che, quando invecchia, non teme lo specchio.
Ma sono donna e madre:
proverò a insegnare ai miei figli a diventare il tipo d’uomo che si innamora di una donna così.
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