Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

A Natale ogni risata vale

On: 22 Dicembre 2015
In: la mia vita e io
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natale2015Sono tanti i modi che usano le mamme per ricatt persuadere i figli, ma la minaccia più terrificante, da generazioni di genitori e per un numero variabile di mesi, tra la fine delle vacanze estive e la notte incriminata è: “Se non stai buono Babbo Natale non ti porta nulla.

Che poi diciamolo, chi ci ha mai creduto? Hanno iniziato a raccontarcela quando eravamo troppo piccoli per capirlo, e dopo era tardi, nel senso che ci era chiaro il concetto ma avevamo già un’esperienza di Natali abbastanza ampia da capire che si trattasse di bufale, e che il numero di regali sotto l’albero fosse una variabile completamente indipendente dal nostro comportamento nell’imminenza delle feste.

Perché poi di pacchi ce n’erano eccome, ma tutto sommato era poca cosa, rispetto al miracolo dell’attesa. Il calendario dell’avvento era una promessa di meraviglia che si svelava un boccone alla volta, un allenamento all’incanto che ci attendeva nella notte del 24. Quando capivi che a occhi spalancati non sarebbe venuta mai mattina, che erano lunghe le ore per scavalcare il buio. Intense come lo sforzo di dormire, ché nessuno scende dal camino se in casa qualcuno veglia: a quello sì, abbiamo sempre creduto.

Mi piacerebbe regalare quella stessa magia di ombre fugaci rosse intraviste nella penombra di candele e con lo scoppiettio dei ceppi nella stufa in sottofondo. L’odore nell’aria di vin brulé, zelten e buccia di mandarino, il pandoro scartato sul tavolo della cucina, le carte dei cioccolatini lasciate in giro.
Per Natale, rivorrei quelle cose lì. Mica per forza sotto l’albero, ve bene anche se arrivano dopo, se si organizzano in apparizioni sparse durante l’anno che viene.

Intanto provo ad allenare i bambini alla magia, ma non sempre mi viene bene.
“Sshhh… Ascoltate, le sentite le campanelline delle renne?!”
“Mah. Io veramente sento solo la mamma che parla.”

Io invece le sento davvero, come sento i tonfi sordi della neve prima che cada, il frullìo d’ali degli angeli, il lavorio instancabile dei folletti nei tronchi larghi degli alberi; appoggiate l’orecchio, ascoltate…
Ma loro ci corrono intorno sgroppando come puledrini, non li tiene fermi l’attesa, non li rallenta l’aria immobile e azzurra che precede i fiocchi.

Il Natale è il gioco di chi lo sa giocare; chi  non lo ama si è scordato le regole. Questo penso. E mi appunto nella mente l’elenco delle cose che vorrei. Molte sono piccole e buffe. Quasi comiche. Come Eliandro l’altra sera, che si avvicina con gli occhi innamorati e mi dice, con una voce di rivelazione: “Mamma, ti voglio bene, come…” Ci pensa, indugia, si concentra per dire qualcosa di illuminante. “…come a un animale.” Mi osserva, non gli è venuta come avrebbe voluto. Aggiunge: “Mi prenderò sempre cura di te.”

Ridiamo forte, tre bambini il giorno che le giostre arrivano in paese. E Natale è tutto in questo scroscio di allegria: un amore che fa ridere non ha bisogno di molto altro, secondo me.

Che poi, se non siamo sempre buoni, che fa.
“Mamma, stai tranquilla, se anche facciamo i capricci c’è il tetto: Babbo non ci vede.”
Così i miei figli hanno neutralizzato la Minaccia del Natale. Perché il vecchio vestito di rosso secondo me ci vede anche attraverso i muri, ma, nel caso, è lì con la pancia in mano che si sganascia sotto la barba!

Il jolly è: Auguri! E sogni con la forza di diventare veri.

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2 Responses to A Natale ogni risata vale

  1. mammamari ha detto:

    Splendida Fioly,
    Grazie per i tuoi Auguri, da rileggere con calma, giorno dopo giorno, in questi giorni di tregua dai ritmi serrati che ci avvicinano alla felicità.
    Un abbraccio a te e ai bimbi poeti.

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