Caro babbo,
quando ero bambina, per farti arrivare la letterina di natale, la mettevo sul davanzale di casa, poi passava l’angelo postino e la prendeva per te.
Ti immaginavo con la barba lunga e la pancia rotonda a leggere tutte quelle letterine con gli occhiali spessi, spaparanzato come un pasciá. Chissà se adesso ti sei evoluto e ricevi la posta sul tuo smartphone. Io ci provo comunque.
quando ero bambina, per farti arrivare la letterina di natale, la mettevo sul davanzale di casa, poi passava l’angelo postino e la prendeva per te.
Ti immaginavo con la barba lunga e la pancia rotonda a leggere tutte quelle letterine con gli occhiali spessi, spaparanzato come un pasciá. Chissà se adesso ti sei evoluto e ricevi la posta sul tuo smartphone. Io ci provo comunque.
Perché ci sono molte cose che vorrei, oltre alle solite, che paiono banali ma banali non sono.
Questo natale lo vorrei pieno di sapori buoni, di cose dolci, di pane fatto in casa. Lo vorrei con quel gusto di zelten che ogni anno preparava la mamma, e poi lo tagliava in tanti quadretti, ma a me piaceva soprattutto leccare la terrina dove era stato fatto l’impasto, e anche il mestolo.
Questo natale lo vorrei pieno di sapori buoni, di cose dolci, di pane fatto in casa. Lo vorrei con quel gusto di zelten che ogni anno preparava la mamma, e poi lo tagliava in tanti quadretti, ma a me piaceva soprattutto leccare la terrina dove era stato fatto l’impasto, e anche il mestolo.
Vorrei il sapore buono della mamma e le parole dolci dei nonni che quest’anno non festeggiano da qui, ma che hanno lasciato tanto di bello che è quasi come ci fossero.
Vorrei tanta di quella leggerezza che mi faccia sentire un palloncino che si sollazza beato nello spicchio di cielo che gli occhi riescono ad abbracciare. Leggera da sembrare sciocca, leggera da sentirmi bella.
E cose avvolgenti e lanose e buffe come i miei bimbi quando fanno la faccia stupita o la faccia concentrata per sentire gli zoccoli delle tue renne, Babbo caro.
E. Vorrei piccoli fuochi accesi nelle notti di ognuno, anche solo lanterne o lucciole ballerine, e abbracci caldi come maglioni, di quelli spessi tre dita e un po’ ruvidi sul collo.
Vorrei parole d’amore e lacrime solo di commozione.
Vorrei che i miei figli si portassero dentro questo Natale e poi un giorno lontano vorrei lo ripensassero e, sentendosi ancora bambini, ti scrivessero una lettera più bella di questa.
Con dolcezza, sempre tua.
Vorrei che i miei figli si portassero dentro questo Natale e poi un giorno lontano vorrei lo ripensassero e, sentendosi ancora bambini, ti scrivessero una lettera più bella di questa.
Con dolcezza, sempre tua.
A tutti… Buon Natale!
**le foto sono dei mercatini di Natale dell’Alto Adige
Tags: #mercatinialtoadige, caro babbo, cose calde&luminose, doni, figli, letterina a babbo natale, natale, speranze, zelten
Buon Natale! La tua poesia mi colpisce sempre!
Grazie cara. Tanti auguri anche a te!
Klara era la tua nonna? Forse dico una stupidaggine e non so se hai origini altoatesine, ma quel Zelten che ti preparava la mamma mi ha messo la pulce nell’orecchio… no, perché nella prima foto Klara mi ricorda tanto te. Buone feste a te e ai tuoi cuccioli.
The Real Person!
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ah ah, ci hai preso in parte! klara non è la mia nonna, ma io ho origini trentine 🙂
non ci avevo fatto caso, ma sai che sulla somigliaza forse non hai torto?…
grazie e tanti cari auguri a te!
Buon Natale cara Fioly! Luci e calore. Leggerezza e serenità. E che i sogni si avverino. Tutti!
The Real Person!
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grazie cara! e che il nuovo anno tratti bene i tuoi desideri 🙂