Fine luglio.
S’accavallano i mesi
come le gambe scoperte
delle donne,
in questa estate coltivata a terrazze -a tentoni- a maggese.
come le gambe scoperte
delle donne,
in questa estate coltivata a terrazze -a tentoni- a maggese.
Sfumerà in pochi respiri
l’arsura zingara di agosto,
e brancolando cieca tra le alture
sbiadirà prati e zittirà cicale.
l’arsura zingara di agosto,
e brancolando cieca tra le alture
sbiadirà prati e zittirà cicale.
L’autunno incolpevole
si ormeggerà al limite
del bosco,
silenzioso prima,
dopo più audace
per i rinforzi di cieli infiammati
e lucidati dai venti.
si ormeggerà al limite
del bosco,
silenzioso prima,
dopo più audace
per i rinforzi di cieli infiammati
e lucidati dai venti.
Verrà l’autunno
e mi vedrà nuova,
e come la terra
pronta
a stringere promesse,
purché il freddo si impegni
ad avere cura
delle mie semine
e della mia pelle
– più scura.
e mi vedrà nuova,
e come la terra
pronta
a stringere promesse,
purché il freddo si impegni
ad avere cura
delle mie semine
e della mia pelle
– più scura.
Tags: autunno, estate, pensieri vagabondi, quasi poesia, stagioni