Ci sono ricordi che ti si appiccicano addosso, come cocciuta carta da parati.
Carta da parati con sfondo rosato magari – rose rosa senza spine – o quella più cupa, con fantasie ossessive anni settanta.
Ve le ricordate? Martellanti come un jngle di tre note sparato in loop nelle orecchie.
Carta da parati con sfondo rosato magari – rose rosa senza spine – o quella più cupa, con fantasie ossessive anni settanta.
Ve le ricordate? Martellanti come un jngle di tre note sparato in loop nelle orecchie.
Alla prima categoria appartengono i ricordi docili, che affiorano alla memoria calamitati da belle emozioni: un primo bacio (quanti primo bacio possono esistere, in una vita?), un giorno da bambina al mare coi nonni, quel concerto degli anni novanta, che eri così acerba, così pronta a ballare sul mondo (cit.)
I ricordi che appartengono alla seconda categoria sono un’ancora greve, il fardello del fuggitivo, tanto scomodo eppure vitale, perché anche quelli hanno fatto di noi ciò che siamo. Alla mia età è impossibile avere quello zaino nero completamente vuoto. O mi sbaglio?
In mezzo, una miriade incalcolabile di sfumature: carte ingiallite dal tempo, divertenti come una pellicola di Stanlio e Olio, emozionanti come i colori di un tramonto sul Bosforo.
In mezzo, una miriade incalcolabile di sfumature: carte ingiallite dal tempo, divertenti come una pellicola di Stanlio e Olio, emozionanti come i colori di un tramonto sul Bosforo.
Ecco, questo sproloquio era giusto così, per dirvi che vi auguro un panorama di colori in equilibrio, di tinte forti per farvi ruggire e bei pastello per rilassarsi un po’. Che i ricordi che, appena più in là, si stanno preparando per entrare nelle vostre vite, siamo armonia e brillantezza.
Il jolly è: giocare con tutto, ricordi, parole, colori. Come fanno i bambini, sporcarsi le mani
Tags: auguri, carta da parati, jolly, ricordi, sentimenti
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