Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

La vita oltre i margini

On: 5 Aprile 2013
In: ospiti
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copertina di "Belle per sempre"Immaginate un posto in cui possedere una baracca di cinque metri quadrati da dividere in quattro è quasi un privilegio. Un luogo in cui mantenersi facendo il cercatore di rifiuti occasionale è un buon traguardo. In cui chiedere una tangente per evitare una falsa testimonianza in un processo è la norma.
Questa è l’India raccontata da Katherine Boo in “Belle per sempre”, quella che si incontra in uno slum di Mumbai accanto alla lussuosa zona del nuovo aeroporto.
L’aspetto straordinario di questo lungo racconto, a metà tra romanzo e reportage, è che l’autrice lo ha scritto dopo 4 anni di vita nella baraccopoli. Dopo aver osservato, intervistato, interrogato, cercato documenti.
Dopo essersi adattata a una realtà talmente estrema da sembrare irreale.

Così ecco la storia dei destini intrecciato di alcune famiglie che condividono un vicolo, la miseria, un esercito di topi, pidocchi e malattie.
Qui degrado, mancanza e pochezza sono così estremi da appestare più del tifo.
Non suscita clamore un vecchio che muore al bordo della strada mentre la gente gli passa di fianco, la vicina di casa che si dà fuoco, ragazzini che di drogano sniffando il bianchetto, altri che si suicidano col veleno per topi. Né un’accusa ingiusta che può gettarti direttamente sul lastrico solo perché non hai soldi abbastanza per comprarsi la giustizia.
Il sistema delle tangenti è spiazzante, ognuno ha un prezzo: il funzionario, il medico, il poliziotto. La corruzione è quasi un traffico istituzionalizzato.
I soldi stanziati dal governo per l’istruzione o la sanità finiscono direttamente nelle tasche dei furbi che trovano il modo per intercettarli. Tutto si compra, peccato che ai più manchi il denaro per garantirsi anche solo una lamiera sopra la testa.

 

Il sistema della giustizia in India era un mercato come quello dell’immondizia: ormai Abdul l’aveva capito. Colpa o innocenza potevano essere acquistati e rivenduti come un chilo di sacchetti di plastica.

 

Una guerra tra poveri senza pietà. Perché quando si è abituati a uccidersi ogni giorno per mantenere sé e i figli non c’è spazio per bontà, solidarietà, comprensione. Quelli sono concetti per chi ha la pancia piena, non per chi vive da sempre nel degrado fisico e morale.
L’altruismo esiste solo se si ha da dare qualcosa di diverso dalla propria disperazione.
E tutto questo avviene accanto a una delle zone più ricche e sfarzose di Mumbai, dove il contrasto tra benestante e nullatenente è così evidente e smaccato da accecare.
“Belle per sempre” è lo slogan pubblicitario impresso sui cartelloni che tappezzano il muro che divide i gate di imbarco dalle baraccopoli di chi vive di niente. E muore per ancora meno.

Trovo che l’autrice abbia fatto un gran lavoro, anche se lo stile più da reportage che poetico non è proprio il mio preferito. Ma qui parla anche l’invidia per una donna che ha fatto quello che mi piacerebbe avere il coraggio di fare: vivere una realtà completamente diversa e ai margini del sopportabile e raccontarlo, anche per mettere il proprio lavoro a disposizione di chi si prodiga per sanare queste parti dimenticate di mondo. Perché, forse, capire le logiche e le dinamiche può aiutare a inventarsi una cura.
Avvincente, tragicamente realista, sconvolgente. Un libro che sono felice di aver letto, nonostante la crudeltà di ciò che contiene (e del resto me lo ha regalato mia sorella, che mi conosce come le sue tasche)

Il jolly è: se non si riesce a essere utili, sforzarsi almeno di conoscere e capire

Mentre la notte calava il suo mantello sullo slum, si metteva insieme in qualche modo la cena, si gridavano insulti, si asciugavano lacrime con baci.

 

(Altri preziosi suggerimenti letterari al Venerdì del Libro di homemademamma)

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13 Responses to La vita oltre i margini

  1. Federicasole ha detto:

    Molto forte e per questo avvincente e interessante!Vieni a condividere la recensione nel gruppo L’amore per i libri se ti va!
    bacione!

  2. Moky ha detto:

    Che tristezza questo libro, eppure è necessario leggere certe documentazione, certe storie, certe catastrofiche verità.

  3. moonlitgirl ha detto:

    Un libro forte ma sembra molto bello. Io ne sto leggendo uno simile….
    Il tuo me lo segno!! È le tue recensioni sono sempre magiche!!!

  4. recensione ad hoc, mi hai fatto venire voglia di leggerlo, ma devo essere ok, altrimenti rischia di mettermi ko:(

  5. Aliceland ha detto:

    Mi sembra un libro molto interessante, grazie della proposta.

  6. raffaella ha detto:

    Sono stata in Asia e il fango, le lamiere, la povertà negli occhi obliqui dei bambini non mi abbandoneranno mai. Lo leggerò.
    Grazie.
    Raffaella

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