Da bambina la Pasqua era la festa della sorpresa e del cioccolato. Accumulavo su un mobile in bella vista uova di tutte le dimensioni, colori sgargianti e carta che friccica, e aspettavo che venisse il momento di spogliarli e mettere le mani sul loro cuore segreto, mentre grossi gusci di cioccolato si accumulavano prima in un vassoio e poi nella mia pancia.
Era divertente ma il rito più bello era un altro e succedeva qualche giorno prima, quando insieme a mia madre si andava a raccogliere le violaciocche per poi farle bollire insieme alle uova e avere una base per le nostre pitture. Ecco, il risultato era alquanto discutibile (non siamo famiglia d’artisti) ma preparare quel cestino di paglia e ovetti colorati mi dava una soddisfazione ineguagliabile.
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A chi la sorpresa, a chi il cioccolato
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La notizia, quella vera
Succede che hai un desiderio. Anzi, veramente ne hai tanti, ma uno salta fuori con slancio ogni volta che apri il cassetto.
Succede che ‘sto desiderio, un bel giorno, corteggialo oggi e domani, diventa reale. Di carne, di terra. In questo caso, di carta.Diventa un libro che si chiama “Ovunque tu sarai” ed è già un bel traguardo per te, che ti sarebbe bastato anche meno per essere contenta. Meno di una copertina sgargiante, di professionisti serissimi che ci lavorano su, che se lo prendono a cuore, che parlano dei personaggi inventati da te come fossero veri; meno di un Editore che manco nei vagheggiamenti notturni. Meno del tuo nome scritto in rosso.Read More
Che da sempre, si sa, è il tuo colore preferito.
Dicevo, era già molto bello così. -
Anita: quello che viene prima
Eccomi, qui, per dire: vado avanti.
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Con caparbia ostinazione, ecco un estratto dal secondo capitolo. Qui la protagnita, Anita, racconta dell’incontro tra sua madre, ostetrica, e il padre, elettrcista.
Vi va di buttare un occhio?