Alba.
Tra le tende filtra luce tenue d’estate.
Mi giro dall’altra parte. Qualche ora dopo riapro un occhio. E’ sabato e la sveglia finalmente tace. Mi sgroviglio dal groviglio di corpi e mi accorgo di avere sei braccia e sei gambe. Tutte piuttosto corte.
Siamo tre e piccoli nel lettone, tra le lenzuola cuori addormentati, sulle nostre teste nuvole vibranti dei sogni interrotti del mattino.
Tra le tende filtra luce tenue d’estate.
Mi giro dall’altra parte. Qualche ora dopo riapro un occhio. E’ sabato e la sveglia finalmente tace. Mi sgroviglio dal groviglio di corpi e mi accorgo di avere sei braccia e sei gambe. Tutte piuttosto corte.
Siamo tre e piccoli nel lettone, tra le lenzuola cuori addormentati, sulle nostre teste nuvole vibranti dei sogni interrotti del mattino.
I nostri occhi si aprono a intermittenza, spiano gli altri, che siano ancora chiusi e separati dal giorno. E risprofondiamo nel dormiveglia dei giusti. Qualche calcio sugli stinchi scuote la pace, a tratti una tirata di capelli mi riporta indietro dalla spiaggia di sabbia finissima su cui ero planata.
Sbircio gli altri miei corpi che sono di nuovo parte di me, come ai tempi in cui mi crescevano dentro la pancia e ogni loro movimento era il mio.
Sbircio gli altri miei corpi che sono di nuovo parte di me, come ai tempi in cui mi crescevano dentro la pancia e ogni loro movimento era il mio.
Sbircio le loro espressioni rapite dalla nebbia del sogno: uno con la mano sempre sotto il mento, l’altro a pancia sotto e labbra dischiuse. Le palpebre si muovono veloci per stare dietro alle scie turbinanti di un mondo ancora seminato di misteri, di scatole magiche piene di semi da piantare e giochi rotti da piangere. Di lupi mannari da sconfiggere e superpoteri da esibire.
La prima voce del giorno è sempre sottile. Reclama un abbraccio o una colazione. Racconta un’immagine acchiappata per la coda:
“Mamma, ho sentito un rumore: era Tota-Tola, il drado sputa-bolle-di-sapone“.
“Mamma, ho sentito un rumore: era Tota-Tola, il drado sputa-bolle-di-sapone“.
Allora il mostro a tre teste si scompone e torna a essere due bimbi e una mamma. Che si alzano e vanno incontro a un giorno da inzuppare nel latte e nel caffè.
Il jolly è: la bellezza di un risveglio a tre cuori
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