
Tra le tende filtra luce tenue d’estate.
Mi giro dall’altra parte. Qualche ora dopo riapro un occhio. E’ sabato e la sveglia finalmente tace. Mi sgroviglio dal groviglio di corpi e mi accorgo di avere sei braccia e sei gambe. Tutte piuttosto corte.
Siamo tre e piccoli nel lettone, tra le lenzuola cuori addormentati, sulle nostre teste nuvole vibranti dei sogni interrotti del mattino.