Mi sa che l’estate si è stancata di essere accaldata. Ne ha diritto, probabilmente, dopo secoli e secoli trascorsi a sudare. Probabilmente ha pensato basta, quest’anno mi voglio rinfrescare un poco anche io. Così ha chiesto alle amiche nuvole di scontrarsi più spesso per chiamare temporali. E vento e lampi fulmini e saette.
Magari se ne va in giro travestita da ragazza sotto un grande ombrello, gustando il fresco che le alza le sottane e i capelli sparsi all’aria, anziché tutti sudati e appiccicati addosso.
Magari ci ha pure sentiti, l’abbiamo incrociata per strada proprio mentre ci stavamo lamentando di questa estate balorda, di questi scrosci improvvisi, di questo grigio umido che pare infilarsi sottopelle. Delle giacche indossate fuoristagione e i bikini stipati in valigia. Per una volta che non ho scordato di portare i solari, dico io.
Magari ci ha pure sentiti, l’abbiamo incrociata per strada proprio mentre ci stavamo lamentando di questa estate balorda, di questi scrosci improvvisi, di questo grigio umido che pare infilarsi sottopelle. Delle giacche indossate fuoristagione e i bikini stipati in valigia. Per una volta che non ho scordato di portare i solari, dico io.
Magari avrà riso sotto il cappello calato sugli occhi, con quella risata di sole che ha voluto tener nascosta.In montagna siamo stati spesso con il naso appiccicato al vetro a sentire il rumore dell’acqua tra le foglie degli alberi, lucide come smeraldi. Quando cominciava a spiovere uscivamo guardinghi, al riparo sotto il balcone per vedere pozzanghere largheggiare. E promesse d’arcobaleno tra cima e cima.
A ogni schiarita abbiamo sperato sole, studiando la forza e la direzione del vento per prevedere il meteo del giorno dopo. E la notte, quasi ogni notte, temporale. Noi tre nel lettone, con il pigiama autunnale e sotto coperte spesse a spiare con le orecchie cosa capita in cielo.
“Mamma, qui siamo al sicuro, vero? Qui non arriva la bufeja?”
“Mamma, qui siamo al sicuro, vero? Qui non arriva la bufeja?”
Per quest’anno è andata bene così. Ma se qualcuno incontra una ragazza con gli stivali di gomma che cammina ridendo sotto l’ombrello le dica, per favore, che smetta l’impermeabile e quella faccia da turista allegra e torni a fare il suo mestiere.
Il jolly è: saltare nelle pozzanghere. Come Peppa Pig, mamma? Sì, proprio come lei.
Tags: #estateperfinta, ancora pioggia, arcobaleno, jolly, peppa pig, pioggia
Un po’ ha stancato, un po’ mi è piaciuta questa estate balorda, che comunque ha ancora parecchi giorni per farci ricredere (e lamentare per l’afa!)
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ma sì dai, dita incrociate… sono certa che ci saprà ancora stupire!