Cosa facevo nel 1994? Mi diplomavo, mi fidanzavo, partivo per le vacanze spagnole. Così mentre io ripetevo nomi e dati di storia contemporanea, flirtavo col primo grande amore e mi ubriacavo di cerveza a Torredembarra, un gruppo di volenterosi guidati dal finto burbero Gino Strada fondava Emergency, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Hai detto niente.

Ma cosa fanno di preciso questi moderni donchisciotte, convinti che gli uomini “nascano liberi ed eguali in dignità e diritti” (come peraltro recita l’articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani)?
Ce lo raccontano, insieme a Genitori Channel, con un video che sarebbe bello vedessero tutto i bambini, per familiarizzare con idee tipo “non tutto è dovuto, nemmeno quello che proprio dovrebbe esserlo, come il diritto alle cure”.
Tutti i bambini di questa parte di mondo, intendo, perché quelli nati fuori dal nostro (ex) pasciuto Occidente, purtroppo questi concetti li interiorizzano ancor prima di nascere.

(Che poi alle volte penso cose grandemente ripugnanti e impopolari. Tipo che se l’uomo -inteso come categoria del creato- è stato capace di inventarsi una cosa stronza e crudele come le mine anti uomo forse è giusto che si estingua. Ma a questo punto sarebbe bene cominciare da chi le mine ha ordinato di piazzarle, e non da chi ci è inciampato sopra).

Ecco, da fare e da dire ce ne sarebbe. Ma, meglio che nulla, diffondiamo questo video (utilizzando l’hashtag #cosafamergency), portiamolo nelle scuole, regaliamo la nostra voce per un grido collettivo. Giusto così, per non stare mani in mano e fare la nostra parte contro i mulini a vento.
Se poi ci va di esagerare, qui ci sono le istruzioni.
Che se l’unione fa la forza, magari, ‘sti mulini spocchiosi, a forza de daje, li mettiamo ko.

Il jolly è: Fare. Qualcosa. Per poco che sia