La versione di Mele (19 mesi)
Qualche settimana fa mamma e papà ci hanno portati in un posto dove c’era un sacco di gente mezza nuda sotto il sole intorno a un’enorme pozza d’acqua.
Mi sono domandato subito perché se ne stavano tutti in mutande, senza pannolino e senza cappello sulla testa, mentre mio fratello e io siamo obbligati a stare con quell’ingombro tra le cosce e a mettere in testa quella barchetta di stoffa che ogni due minuti cade e fa gocciolare tutta la fronte.
Che poi a mio fratello Dado ben gli sta, visto che continuano a ripetermi che può fare questo e quello perché è piccolo, tipo rubarmi i giochi dalle mani o tirarmi i riccioli, che già ne ho pochi. Allora è giusto che si becchi certe scomodità. Io invece ho 19 mesi, sono praticamente un uomo, anche se quando conviene ai grandi improvvisamente sono piccolo anche io. Tipo quando si tratta di prendere importati decisioni a proposito del fabbisogno nutrizionale. Pare che non sia abbastanza maturo per il cioccolato, pensa un po’.
Comunque qui sono tutti strani. Continuano a buttarsi in acqua per poi uscire ad asciugarsi e poi dentro di nuovo. Ma quanto ci mettono per lavarsi? Sono così sporchi? Io quando a casa faccio il bagnetto ne faccio uno, mica mille. Anche mamma e papà ci hanno portati dentro l’acqua, a mio fratello e me, che subito era fredda e ci è venuta tutta la pelle raggrinzita. Quando dopo un po’ ho cominciato a divertirmi –nonostante gli schizzi e le risate stupide dei grandi lì attorno che mi guardavano come non avessero mai visto un uomo a mollo- ecco che hanno insistito per farmi uscire. Chi li capisce è bravo. Dicono che prendo freddo, ma allora perché mi hanno tolto tutti i vestiti!
Così io mi sono messo a urlare più forte per spiegargli che adesso mi avevano convinto a lavarmi per bene. E mio fratello si è messo a urlare più forte ancora, chissà se per solidarietà. Mica si spiega tanto bene delle volte.
Così ci hanno trascinati fuori e in più pretendevano che facessi la nanna. No, cioè: qui sono tutti svegli e si divertono e a me tocca dormire? Non se ne parla. Che dorma mio fratello, che è piccolo.
Io sono andata sulla macchinina insieme alla giraffa. Era così divertente. Finché mamma non si è inventata qualcosa, come al suo solito e ha infilato una monetina sotto l’auto e quella ha cominciato a muoversi tutta… Aiuto… Ma che succede?… Fatemi scendere, io non so guidare… Papà mi porta sul trattore ma giuda sempre lui… Aiuto…
Per fortuna mi fanno scendere ma per farmi arrabbiare di nuovo perché papà si è preso quella roba scura che si beve nella tazzina e non vuole farmene assaggiare nemmeno un goccio. Sempre la stessa storia: dice che è cattiva e fa bibi al pancino. E allora perché lui se la sorbisce fino all’ultimo goccio? Mi sa che mi crede fesso.
Poi come mi fanno innervosire con sta storia di non mettere i sassi in bocca. Lì sapessi quanti ce n’erano di belli! Invece loro mi dicono “Guarda mamma e papà, mica si mettono le pietre in bocca…” E allora? Loro si bevono il caffè, che è cattivo e fa pure male… Chi è il più furbo tra noi?
Poi volevano asciugarmi per riportarmi a casa. Ma se sono stati loro a buttarmi in acqua! Mah, fate pure, gli ho detto, ma secondo me a forza di stare sotto il sole senza cappellino vi è venuto bibi alla testa…
La versione di Dado (6 mesi)
Ma che avranno qua tutti da agitarsi in questa pozzanghera enorme? Era tutto bagnato e dopo un paio di cic ciac intorno una noia… Piuttosto mi interessavano gli oggetti con cui giocava mio fratello, ma non voleva lasciarmeli, come al solito. Poi quando volevano tirarci fuori dall’acqua Mele si è messo a urlare. Ho pensato fosse una bella canzoncina e ho tirato fuori la voce per fargli compagnia.
Comunque ‘sta storia della piscina non è stata una grande idea, era così scomodo stare sdraiati per terra su un panno umidiccio. E in più volevano dormissi, ma figuriamoci, con tutti ‘sti pazzi che urlavano intorno! Io voglio solo il mio ciuccio al latte e un po’ di tranquillità…
Questo però vuol dire essere auto-lesioniste!!! comunque per la prossima, ti lascio anche Samuel, così mi dai la sua versione dei fatti..io credo di avere poca obiettività 🙂
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ahah è vero! sono autolesionista per natura, io. dai la prossima volta facciamo una gita tutti insieme e vediamo cosa viene fuori… secondo me tutti i pensieri di Samuel saranno un tentativo di autodifesa dall’irruenza ciclonica e anarchica dell’amichetto;)
Ma quanto e’ cicciozzo con ‘sto piede in primissimo piano?? 🙂
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😀 i miei figli sfoggiano una silhouette… burrosa!