Avete presente la giostra dei bambini, quando si gira, si gira, tutti tesi per afferrare il codino appeso, e quello fa uno scatto e sguscia verso l’alto, e poi ancora uno, e tu hai i muscoli piccoli doloranti e un mal di mare da fare concorrenza a Cristoforo Colombo il giorno che ha scoperto l’America?
Ecco, il mio luglio è stato una cosa così: una guerra tra i devo e i vorrei.
Nei devo ci metto la solita sveglia alle sei e le ore in ufficio. Nei vorrei, quelle passate sotto casa a gustare anche il caldo perché l’estate –e so che sto per dire una cosa fortemente impopolare- mi piace se sa far sudare.
Nei devo c’è la lotta alle zanzare, in un luogo in cui l’apertura imprevista di una zanzariera spaventa più che un’invasione aliena. Nei vorrei, il tempo a giocare coi bambini, e ancor più a guardarli giocare, e osservare le conquiste piccole: in piscina staccarsi dal bordo, pochi metri di prato senza rotelle, all’inseguimento di quel miracolo non annunciato che è l’equilibrio.
Nei devo c’è qualcosa da ricalibrare, una sfida imprevista che dopo qualche perplessità senz’altro si accoglie, ché luglio è un mese adatto alle sfide.
Tra le cose insperate e che sono successe, una firma sul contratto che decreta che il prossimo anno Ovunque tu sarai invaderà la Germania. Ma in modalità pacifica, eh.
E siccome luglio è un mese che si presta ai brindisi… prosit!
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