Quel che facciamo è noi. Per ciò siamo venuti.
1 Scrivere è provare gioia e piacere. Senza essere accompagnato da queste emozioni, resta un gesto sterile che non porta a nulla di veramente buono
Solo questo: senza piacere, senza gusto, senza amore, senza divertimento, sei solo un mezzo scrittore. Significa che sei così occupato a tenere d’occhio il mercato o a prestare orecchio il mercato o a prestare orecchio al versante avanguardistico, che non sei te stesso. Non conosci neanche te stesso. Prima di tutto uno scrittore dev’essere, è, agitato. Dev’essere una cosa di febbri ed entusiasmi.
Il subconscio, inoltre, si può nutrire. Nella dieta proposta dall’autore: poesie ogni giorno, saggi (da tutto si impara e può tornare utile quando meno ce lo aspettiamo), romanzi e racconti (quelli scritti bene ma anche quelli meno validi), lunghe passeggiate in campagna e per librerie e biblioteche, buoni amici.
Per nutrire la tua musa, lui dice, lascia che erompa la verità, nelle sue manifestazioni più accese di amore, odio, rabbia.
Per finire, costanza e lavoro. Ininterrotti.
Il fallimento è la rinuncia. Ma voi siete nel mezzo di un processo.
Quando le cose si complicano, me ne vado. Questo è il grande segreto della creatività. Devi trattare le idee come i gatti: devi fare in modo di farti seguire da loro.
Tags: #trecose, creatività, idee, jolly, Lo Zen nell'arte della scrittura, Ray Bradbury, scrittura, scrittura creativa
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Bello… davvero bello!
The Real Person!
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🙂
Interessante! Titolo segnato. Grazie!
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grazie a te!