I luoghi sono come le persone: al momento giusto ti chiamano, e si fanno trovare.
Certo, sei tu che scegli la meta, cerchi il volo o disegni il percorso, analizzi variabili – prezzi, clima, difficoltà. Ma c’è una parte di magia imponderabile, che viene prima della scelta o del caso, che ti porta sopra una certa terra, dentro una certa luce.
Certo, sei tu che scegli la meta, cerchi il volo o disegni il percorso, analizzi variabili – prezzi, clima, difficoltà. Ma c’è una parte di magia imponderabile, che viene prima della scelta o del caso, che ti porta sopra una certa terra, dentro una certa luce.
A volte scopri, a volte ritorni. Nella maggior parte dei casi, entrambe le cose.
Fare un viaggio, per me, è aprire una mappa e guardare un disegno astratto che si traduce in istanti, profumi nell’aria, sapore d’un cibo, ruvidezza di un tessuto, imprevedibilità di uno sguardo.
Un sistema intricato di segni si trasforma in strada, fatta prima di immagini dentro la testa, dopo di sassi sotto le scarpe.
Fare un viaggio, per me, è aprire una mappa e guardare un disegno astratto che si traduce in istanti, profumi nell’aria, sapore d’un cibo, ruvidezza di un tessuto, imprevedibilità di uno sguardo.
Un sistema intricato di segni si trasforma in strada, fatta prima di immagini dentro la testa, dopo di sassi sotto le scarpe.
C’è sempre un momento, se ci vado in aereo, che la traccia diventa reale: è quando la città si disegna sotto il finestrino, e intravedo i profili confusi dei quartieri, le traiettorie oblique delle strade. E’ lì che mi sembra di sfiorare l’essenza del viaggio, di carezzare con lo sguardo -in quel momento esatto- la meraviglia stupefatta di ogni nuova partenza.
Quando tutto è possibile.
Quando tutto è possibile.
Ogni viaggio è la grazia tutta intera di vedere, o rivedere, un pezzo di mondo.
Ogni viaggio è un pezzo di te che non sapevi d’avere.
E per questo ho il cuore pieno d’estasi a pensare che -se ostacoli insormontabili non si frappongono- tra pochi giorni tornerò in Marocco.
Ogni viaggio è un pezzo di te che non sapevi d’avere.
E per questo ho il cuore pieno d’estasi a pensare che -se ostacoli insormontabili non si frappongono- tra pochi giorni tornerò in Marocco.
Note di viaggio: abbiamo prenotato le prime due notti in un impronunciabile Riad di Marrakech (Jnane Mogador). Per le restanti due settimane, ci lasceremo guidare dall’ispirazione.
Il jolly è: Quando si viaggia si osserva tutto come viene, lo sdegno rimane a casa. Elias Canetti
Impronte di viaggio, qui: http://instagram.com/fiolyb
Tags: jolly, marocco, marrakech, scoperta, viaggi