Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • Promemoria (Istanti rubati a #settembre2019)

    On: 8 Ottobre 2019
    In: istanti rubati
    Views: 1288
     Like

    Esco quando i bambini dormono per un’ora solo mia. Cammino mentre il giorno dissipa le ultime ombre, respiro a fondo. Mi fermo per un caffè, scrivo.

    Penso al giorno che verrà, all’autunno che verrà. Mentre rincaso immagino d’annusare i sogni dei bambini, ancora nel letto.
    Questi risvegli sono tesori che terrò con me quando tutto riprenderà il solito corso e le lenzuola perderanno l’odore di salsedine e la mia pelle pure e dovrò strizzare fortissimo gli occhi per immaginarmi il mare.
    Allora forse, tornando con la mente a questi momenti, sentirò che -in fondo in fondo- non c’è niente di difficile.
    Anche solo per un attimo, strizzando gli occhi: non c’è proprio niente di difficile.

    Share
    Read More
  • Notte e l’Oceano

    On: 10 Dicembre 2015
    In: sproloqui
    Views: 3435
     Like

    ondaIl vento si struscia sul mare: è un gatto nero, giallo di sguardo, contro la mano che gli allunga il cibo.
    Solo il vento sa fare il mestiere del vento alla sabbia: livella. Porta via tracce come non fossero state, cambia contorni al mondo.
    Il vento liscia l’evidenza e la trasforma, tratta le dune al modo della memoria con i ricordi.
    Il vento e il tempo stanno a libro paga dallo stesso padrone.

    L’onda ha il rantolio del tuono, la potenza della mano aperta a schiaffo.
    Batte lo scoglio come chi miete fa con il grano
    e ti sa spaventare:
    un crollo di pentole dentro la notte.
    Se t’avvicini lascia sulla bocca il sale,
    al modo dei pistacchi sgusciati tra i denti
    e dei baci ai primi appuntamenti.

    Share
    Read More
  • L’imparzialità del mare

    On: 20 Ottobre 2015
    In: sproloqui
    Views: 2115
     Like

    mareSe potessi stare a tu per tu col mare, gli chiederei ragione dell’imparzialità che mette in certi fatti tra gli uomini. Per quale legge sia costretto a pesare uguale sulla testa di chi scappa e sulla testa di chi, di quella fuga, fa commercio.
    Chiederei perché non mette il sale per disinfettare certe ferite invece che bruciare gli occhi di chi li spalanca contro l’ultimo straccio di cielo.

    Ma lui continua alla sua maniera, rendendo conto solamente al vento e al cambio delle lune. Lascia gli uomini a illudersi d’aver trovato il modo di domarlo, poi se vuole gonfia il petto dentro un’onda e cancella un’isola, figurarsi due barchette.
    Se la terra si lascia mortificare di confini, il mare mette tutti al proprio posto, senza parteggiare per la preda o il predatore. (altro…)

    Share
    Read More
  • La linea che divide il mare

    On: 14 Ottobre 2015
    In: faVOLIAMO
    Views: 3371
     1
    mare

     

    Tanto tempo fa, nello stesso mare vivevano uno Squalo e un Delfino.
    Al primo piaceva spaventare i bambini che solcavano le onde con le loro barchette, si mangiava i pesci più piccoli e faceva il bullo con tutte le creature marine.

     

    Al Delfino, invece, i bambini piacevano molto e si dispiaceva che lo Squalo facesse scappare via quelli che venivano per giocare con lui. Così propose al pesce denti-aguzzi: Dividiamoci il mare. Lo Squalo accettò, dovevano solo accordarsi su come spartirsi la proprietà.
    Sono mie le onde da zero a tremila dalla nascita del sole, tue dalla tremilaeuno alla seimila, e si riparte. Decisero. Ma poi capirono che avrebbero passato il loro tempo a contare.

     

    Mie le sfumature di mare grigio, azzurro pallido e cobalto, tue il magenta, il blu elettrico e il perla. Ma i colori cambiavano troppo in fretta, con l’andata e il ritorno della luna e del sole.

     

    Alla fine, calcolando un numero spannometrico di pinne, si accordarono sulla linea di confine.
    Il difficile, adesso, era tracciarlo. Provarono con una fila infinita di conchiglie, sul fondo marino, ma quando ebbero finito, dopo settimane di lavoro, le prime conchiglie si erano stufate di stare ferme e avevano scombinato tutto.

    (altro…)

    Share
    Read More
  • Istanti rubati a #settembre2015 (speciale mare)

    On: 5 Ottobre 2015
    In: foto, istanti rubati, la mia vita e io
    Views: 2547
     Like
    liguria a settembreIl mare di settembre. Cosa non è. La luce quando lo accende e lontano in fondo non distingui la cerniera che lo divide dal cielo.
    Il mare sul principio dell’autunno ha quel blu che lo tiene legato all’estate ma sai che manca poco perché ruzzoli verso la sfumatura, perché perda il lucore piatto e acquisti profondità.

    È facile innamorarsi di spiagge dove puoi stenderti e star largo sotto un sole tenero, un sole tiepido che invita. Ascoltare l’andata e ritorno dell’onda al mattino, quando sul lungomare con le scarpe da ginnastica riempi i pensieri di iodio e poi ti fermi al caffè per un tu per tu col mare. Tu parli e parli, lui ascolta e non interrompe.
    liguria a settembreliguria a settembreliguria a settembreI bambini ti sembrano anche più belli, più abbronzati e lisci, con quei capelli fini impastati di salsedine e quasi biondi, i piedi pieni di sabbia, e le notti insieme, in un letto che a forza di sabbia è spiaggia anche quello.

     

    Il mare a settembre è stato balsamo e ossigeno, la felicità del giornale letto al mattino in balcone, la focaccia per pranzo e vino bianco la sera, sotto un pino marittimo, stanchezze che evaporano nell’aria secca che anima panni stesi ai balconi.
    Sono stati pomeriggi al computer mentre i figli dormono e appunti portati in giro in una tasca del borsone, tra gli asciugamani e i solari. Tra Tabucchi e Pessoa.

    (altro…)

    Share
    Read More
  • La fortuna non è merito

    On: 22 Settembre 2015
    In: la mia vita e io
    Views: 2022
     1

    la fortuna non è meritoUn mattino di fine estate in Liguria, mentre eravamo a passeggio sul molo, è successo che Lemuele si sia messo a piangere vedendo un pesce, credo una spigola, morto sul bordo del passaggio.

    Voleva ributtarlo in mare, ma quando gli abbiamo detto che non sarebbe bastato per farlo nuotare ancora, un pianto di rabbia gli è straripato negli occhi.
    Erano i giorni della polemica per la foto del bambini siriano, annegato, pubblicata da Il Manifesto. Per qualche strana associazione di idee mi sono chiesta cosa succeda a certi uomini, che probabilmente da bambini avranno sentito lo stesso senso di impotenza di fronte a una bestiolina morta e che invece, da adulti, non vivono queste immagini -questa verità- con un senso di sconfitta.

    (altro…)

    Share
    Read More
  • Basta poco

    On: 16 Settembre 2015
    In: la mia vita e io
    Views: 2033
     1

    dal trenoBorghetto Santo Spirito è attraversata dai binari. Esci dalla spiaggia e il treno ti passa così vicino da scompigliarti i capelli. È successo un giorno, mentre ero lì, che sono uscita dai bagni, e appunto stava passando un treno e affacciato a un finestrino c’era un uomo, avrà avuto i miei anni, con un cappello di paglia in testa (non ho capito come facesse a non farlo volare via). E quest’uomo faceva ciao con la mano a un bambino che lo guardava incantato, con un sorriso così bello, ma così bello, che avrei voluto fosse per me.

    L’uomo con il cappello di paglia è durato un istante, trascinato via dal suo vagone, ma mi ha lasciato addosso una scia di buonumore e tenerezza, una cosa che ho deciso di custodire, per ricordare come alle volte basti poco. (altro…)

    Share
    Read More
  • Futura

    On: 23 Aprile 2015
    In: sproloqui
    Views: 2067
     3

    meduseMi sveglio da un lungo sonno. Dopo mesi sdraiata in spiaggia, mi bucano la pelle per riassemblare le ossa. Riparano le più malandate, mi riverniciano la pancia. Sento solletico. Sul fianco scrivono, con la vernice blu, Futura. Martellano, piallano, tamponano. Ci mettono giorni, forse settimane.
    Poi, una sensazione che credevo di aver dimenticato: l’acqua che solleva, mi culla, lascia strisce saporite di alghe e di sale. Galleggio e sorrido in uno scricchiolio di assi di legno.

    Ma dura poco: subito sento passi calpestarmi la schiena. Persone. Uno, due, tre, dieci, undici, dodici, trenta, cinquanta, settanta. Perdo il conto. Sono uomini, donne, bambini. Scalpitano, si pestano, mi pestano, si stringono, urlano, si spintonano. Non ho mai portato tutte queste persone insieme: è uno scherzo.
    Invece mi guidano lontano dalla spiaggia pietrosa d’Africa, a forza di strattoni sono in mare aperto con il mio carico umano: piedi, dita, capelli, bocche, ginocchia. La luce arriva dritta, e taglio l’acqua a prua con una mossa precisa. L’Equatore mi si disfa alle spalle, davanti la terra è un bisbiglio in un’altra lingua, più che all’approdo somiglia a una promessa.

    (altro…)

    Share
    Read More
  • E divento vento

    On: 1 Dicembre 2014
    In: sproloqui
    Views: 3611
     Like
    mare

     

    Notti di vento al mare.
    Che non puoi dormire perché lo senti che s’infila dappertutto. Urla come se dovesse dire l’ultima battuta, e l’ultima per sempre, e ti aspetti di alzarti al mattino e trovare nient’altro che l’alba del mondo. Intatta e tiepida come ogni prima-volta.

     

    S’infila tra i palazzoni costruiti sulla riviera ligure come sentinelle all’erta, con dentro famiglie che si sbirciano attraverso le finestre, alveari geometrici di vacanzieri in prendisole. Lui sfarfalla, sfrigola, sfilaccia. S’infila gonfiando le tende sui balconi mentre donne veloci s’affrettano a ritirare asciugamani e costumi stazzonati come bandiere.

    (altro…)

    Share
    Read More
  • Mamme da mare – tipi

    On: 6 Ottobre 2014
    In: scienza&fantascienza
    Views: 3398
     Like
    mamme da spiaggia

     

    In agosto, sulle spiagge della Liguria, ci sono esemplari di mamme di tutte le tipologie. Ne ho compilato una breve casistica, per passare il tempo mentre mi smarron guardavo i bambini giocare.

     

    Fashion: gioca un po’ più in là che se no mi alzi la sabbia e mi si rovina tutta l’abbronzatura.

     

    Fantasiosa: ha appena telefonato il dottore e ha detto che per oggi non puoi più andare sull’altalena.

     

    Precisa: vieni qui che sono già trascorsi 41 minuti e 28 secondi  da che ti ho messo la copertura 50 +++ baby pelli delicate, e avevamo cominciato la prevenzione omeopatica contro le scottature solari soltanto a marzo. E non entrare in acqua per almeno quaranta minuti: hai appena mangiato due caramelle gommose.

     

    Prudente: non andare nell’acqua fino al polpaccio, hai solo braccioli e salvagente, se arriva un’onda anomala ti porta sull’isola-che-non-c’è. Fai il bravo, domani comperiamo il giubbotto di salvataggio e ti lascio bagnare anche le rotule.

    (altro…)

    Share
    Read More
Share
UA-31736997-1