Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • Questo vi auguro: di risvegliare il senso di appartenenza alle meraviglie del mondo (Istanti rubati a #dicembre2019)

    On: 16 Gennaio 2020
    In: istanti rubati, la mia vita e io
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    Natale 2019

    Perché ognuno di noi sappia sentire l’unicità di ciò che lo circonda.Non bastano occhi, orecchie, naso o dita.Bisogna allenare il senso di stuporeper l’irripetibile bellezza di ogni cosa animata e inanimata.Ci accorgeremo allora della legna ammucchiata con curasotto una tettoia,di una finestra incorniciata di luci, di un caprifoglio sul muro,di un uomo in cerca di un cenno per dar sollievo alla solitudine,e persino di un fiore dentro la terra dura,in attesa di nascere.Vedremo nel cuore di chi ci vuole bene.Ci accorgeremo dei nostri passi uniti ai passidi chi attraversa con noi lo stesso pezzetto di strada.Questo vi auguro: di risvegliare il sensodi appartenenza alle meraviglie del mondo. Buon Natale.Perché ognuno di noi sappia sentire l’unicità di ciò che lo circonda.Non bastano occhi, orecchie, naso o dita.Bisogna allenare il senso di stuporeper l’irripetibile bellezza di ogni cosa animata e inanimata. Ci accorgeremo allora della legna ammucchiata con curasotto una tettoia,di una finestra incorniciata di luci, di un caprifoglio sul muro, di un uomo in cerca di un cenno per dar sollievo alla solitudine, e persino di un fiore dentro la terra dura, in attesa di nascere.
    Vedremo nel cuore di chi ci vuole bene. Ci accorgeremo dei nostri passi uniti ai passi di chi attraversa con noi lo stesso pezzetto di strada.
    Questo vi auguro: di risvegliare il senso di appartenenza alle meraviglie del mondo.

    Capodanno 2019/2020

    Siamo fatti di storie. Storie che continuano e continuano, una dentro l’altra; questo 2019 era una? Erano 365? Una per ogni istante? Soltanto un pezzo senza principio né fine? La storia mia coincide a tratti con la tua, con quella di un uomo incontrato per caso in una città straniera, sulla riva di qualche fiume, in una radura ai piedi di una montagna. Forse mi ha fatto un cenno di saluto, quando ci siamo incrociati su una mulattiera stretta, sulla cengia erbosa che conduce in vetta. E in quel gesto ci sono tutte le cose che lui ha vissuto fino a quel momento, e le persone conosciute, perdute, amate, tenute, scordate. Nella mia storia, e nella tua, sono entrate anche loro.Siamo fatti della materia di cui sono fatte le nostre storie. Quelle di cui ci nutriamo: le ascoltiamo, le troviamo sulle pagine di un giornale, tra le parole dei libri, nei sogni la notte, al bar al mattino, mentre beviamo il caffè. Siamo ciò che di noi raccontiamo e anche la storia che vivendo intessiamo e che ci sopravviverà, che continuerà a camminare sulle gambe dei nostri figli, dei loro figli, di tutte le persone con cui abbiamo scambiato amore. Perché noi siamo storie e l’amore è il nostro propulsore più potente.

    Auguro a tutti un 2020 di snodi importanti e felici, di giorni diversi e lievi che ci ricordino d’esser vivi, di parole facili da pronunciare, eppure vere, di fortunate corrispondenze – che nei libri sono forzature, ma che nella vita fanno la vita. Abitiamo il mondo con felicità imprudente e coraggioso ottimismo e aggiungiamo qualche riga felice alle pagine altrui. Ce ne verrà del buono perché, in fondo, siamo tutti nella stessa storia.Buon anno!

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  • Ti spetta di diritto (Istanti rubati a #dicembre2018)

    On: 16 Gennaio 2019
    In: lettera
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    Se cerchi la foglia più accesa
    di rosso
    se al mattino canti
    sbraitando a più non posso
    la canzone che hai nella testa
    e nelle parole di quella canzone 
    trovi messaggi per te 
    – parole per saltare nella tempesta
    e per proteggerti dall’acquazzone.
    Se balli quando nessuno ti vede
    se abbracci gli alberi nel prato
    se agisci in buona fede
    se brindi a quello che sarà
    e non temi ciò che è stato.
    Se quando stringi forte gli occhi
    vedi le stelle
    e ti sembrano belle 
    come quelle del planetario
    se celebri ogni giorno
    del calendario,
    se strano per te è un complimento
    se ogni istante
    è buono per un nuovo
    innamoramento.
    Se sai trovare la magia 
    che ti aspetta dove nessuno la vede
    – nella luce del giorno che all’alba macchia il soffito
    in una preghiera a cui nessuno crede,
    se non dai retta a chi ti vuole prono e zitto
    allora quella magia ti spetta di diritto

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  • Ai tuoi sei

    On: 27 Dicembre 2017
    In: la mia vita e io, lettera
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    6 anniAlla tua spensieratezza, alla tua caparbietà, all’ironia spiazzante, alla testardaggine irremovibile. Al tuo dormire con la mano sotto la guancia, al tuo modo di muovere le braccia mentre corri, per prendere velocità, come un piccolo treno.
    Al modo che hai di ridere, come ti facessero il solletico, e a quello di piangere, come se tutto fosse irrimediabilmente ingiusto.
    Al coraggio un po’ spavaldo, alla paraculaggine, al tuo provare mille volte ogni cosa, per farla riuscire. Al tuo cuore grande, grande.


    A te che ti amo non da quando sei nato: ti amo dalla prima volta che ti ho pensato. E proprio non avrei saputo immaginarti meglio di così.
    Buon compleanno amore.

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  • Ai tuoi sette

    On: 16 Novembre 2017
    In: la mia vita e io, lettera
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    io e teAi tuoi sette anni, amore bello.
    Alla tua dolcezza, ai guizzi d’ingegno, alla svagatezza, alle fossette sulle guance, alle finestre tra i denti. Ai tracciati segreti della tua fantasia, alle risate che a volte irrompono tra le lacrime, alle mosse buffe, alle tue gambe veloci. Alle tue lettere sghembe e alle letture della sera.
    Al tuo essere qui essendo altrove, ogni tanto, in cui mi riconosco, al coraggio che ci metti, alle paure che fanno crescere e desiderare di non crescere, ai supereroi, al fiato nella corsa e all’energia nei salti, al nostro bisogno di abbracci.
    Alla tua struggente tenerezza.
    A te, che un pomeriggio estenuante di sette anni fa, mi hai fatta nascere mamma.

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  • Istanti rubati a #dicembre2015 (con Instagram)

    On: 13 Gennaio 2016
    In: foto, la mia vita e io
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    dicembre15 con instagramC’è chi dice Il tempo è denaro.
    Non credetegli: il tempo vale molto di più.
    Mi basta vedere questa panoramica di scatti di dicembre, uno al giorno o poco più, per rendermi conto che ogni istante sereno è un regalo bello e impacchettato, con sopra un biglietto che porta il tuo nome.

    Basta che cambi di poco la luce, basta un odore che c’era nell’aria, la foto non lo dice, ma tu lo sai che c’era, o una voce durante lo scatto che dice Mamma. Basta un niente per aggiustare di magia il momento.
    Una fiamma che traballa contro il buio della notte, ma piano, mentre noi sul divano ci facciamo caso a malapena. Una tavola imbandita, una passeggiata nella nebbia, il gatto che sbircia alla finestra.
    Non ci pensiamo mai abbastanza, a come basta poco a farci fare un respiro profondo e dire: Ho quello che mi serve.

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  • Tiritera di Capodanno

    On: 30 Dicembre 2015
    In: la mia vita e io, sproloqui
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    tiritera di capodannoCapodanno. Finisce un viaggio
    e uno ricomincia. O forse è sempre lo stesso
    ma è bello immaginare
    una cosa che comincia.

    Vorrei che il mondo si raddrizzasse un po’.
    È un mondo strano: le anatre libere di migrare
    e gli uomini no.

    Vorrei diventare il pastello
    di cera, ma bianco
    che sul bianco non si vede
    ma sul nero sa fare la neve.

    Mi piacerebbe tonasse di moda
    il valore della sfumatura
    ripristinare il fascino timido del grigio
    e ridare importanza alla misura. (altro…)

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  • A Natale ogni risata vale

    On: 22 Dicembre 2015
    In: la mia vita e io
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    natale2015Sono tanti i modi che usano le mamme per ricatt persuadere i figli, ma la minaccia più terrificante, da generazioni di genitori e per un numero variabile di mesi, tra la fine delle vacanze estive e la notte incriminata è: “Se non stai buono Babbo Natale non ti porta nulla.

    Che poi diciamolo, chi ci ha mai creduto? Hanno iniziato a raccontarcela quando eravamo troppo piccoli per capirlo, e dopo era tardi, nel senso che ci era chiaro il concetto ma avevamo già un’esperienza di Natali abbastanza ampia da capire che si trattasse di bufale, e che il numero di regali sotto l’albero fosse una variabile completamente indipendente dal nostro comportamento nell’imminenza delle feste.

    Perché poi di pacchi ce n’erano eccome, ma tutto sommato era poca cosa, rispetto al miracolo dell’attesa. Il calendario dell’avvento era una promessa di meraviglia che si svelava un boccone alla volta, un allenamento all’incanto che ci attendeva nella notte del 24. Quando capivi che a occhi spalancati non sarebbe venuta mai mattina, che erano lunghe le ore per scavalcare il buio. Intense come lo sforzo di dormire, ché nessuno scende dal camino se in casa qualcuno veglia: a quello sì, abbiamo sempre creduto.

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  • 1.262.277.040 circa

    On: 18 Aprile 2015
    In: la mia vita e io, lettera
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    40 anni

    Ho collezionato passi, sopra una strada ma più spesso intorno, nei prati, nei sentieri di bosco,  su vecchie mulattiere, solchi segnati ad aratro, trincee. Li ho fatti sulle mie gambe, in moto, auto, aereo, treno, barca,  cavallo, navicella di luna park. Li ho fatti di corsa, scalza, ballando, controvoglia, saltando o sputando fiato in salita.
    Ho avuto notti accese di luci e luci popolate di ombre e cuori scalati e altri sbucciati come cipolle grosse e dure,  che fan lacrimare. Sono rimasta appoggiata al parapetto di sopra la vita, a guardare,  aspettando un segno per tornare a scalpitarci dentro.

    Ho collezionato rughe e qualche macchia sulla pelle, un tatuaggio che è ancora ferita,  brufoli, tagli di capelli, sempre spettinati,  vestiti, stracci, scarpe – vecchi dottor Martens, tacchi altissimi, punte da ballerina, stivali da amazzone.
    Il mio corpo è stato più magro,  più grasso,  più sodo,  ha avuto qualche taglio,  operazione,  sbucciatura,  anestesia e due pance piene di vita.

    Ho conservato parole, non in ordine alfabetico ma di bellezza: croco viene prima di astrolabio,  malleolo viene prima di zazzera.  Ho collezionato ti amo e fanculo e resta e vai via. Alcune me le sono appuntate dove so che non scolorano più, su tutte c’è mamma, e accanto il mio nome.
    Ho messo in fila oroscopi, previsioni,  notti ubriache con l’anima corazzata e il cuore in mutande,  concerti sotto il sole dritto come un fuso e la gola in fiamme,  momenti di vuoto così vuoto che hanno svuotato anche me.

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  • Istanti rubati a #dicembre

    On: 14 Gennaio 2015
    In: foto, la mia vita e io
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    lucine

     

    Dicembre è fatto di momenti intimi, luci piccole. A lui non serve urlare per farsi sentire, parla a bassa voce, sussurra.
    Santa Lucia ci ha portato dolcetti e libri. Che altro desiderare? E se un bambino approfitta di papà addormentato sul divano per mangiare troppe caramelle di nascosto, la spiega così.
    “Mamma, lo sai perché a volte faccio il birbo? Perché il mio cervello gira fino al punto: Birbo”
    “E allora potresti tenerlo fermo sul punto: Buono?”
    “Non posso mamma, nel cervello c’è il sangue che gira e gira…”

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  • La magia di (Ri) Cominciare

    On: 7 Gennaio 2015
    In: sproloqui
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    gabiano (AL)

     

    Cominciare è una parola con una bellezza sua. Non importa molto cosa e come, importa farlo.
    Importa come ti senti quando il primo giorno di scuola apri un quaderno nuovo, quando senti il profumo della scatola di colori mai usata, quando forzi l’apertura di un libro per la prima volta.

     

    Importa come ti senti quando arrivi in una nuova palestra, o ci torni dopo le vacanze, infili le mezze punte e ti prometti che non perderai nemmeno una lezione.
    Non conta che si tratti di un corso di mediazione o di campane tibetane, di una nuova settimana, di dieci giorni al mare, una gita in montagna o di imparare il cinese. Conta la sensazione che hai nel petto quando riempi i polmoni e dici Si va.
    La bellezza che hai negli occhi, a pensarci bene, quando l’alba manda via la notte e il sole si guadagna il cielo, spicchio a spicchio. Quando la luce, d’improvviso, sembra accorgersi di te.

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