Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

bo… che?

Fa peccato chi non ha almeno un sogno nel cassetto


bo... che?


Il mio primogenito ha cominciato a parlare molto presto, soprattutto per essere un maschio. A 15 mesi riproduceva in modo più o meno comprensibile un considerevole numero di parole. Ma c’è stato un periodo in cui aveva una parola jolly, da usare per ogni oggetto o azione che non sapeva nominare: bodò.
Passava intere giornate a ripeterla e i significati che gli attribuiva erano sterminati come le combinazioni possibili del superenalotto. Certo, interpretare non era una passeggiata.
“Mamma…”
“Dimmi tesoro”
“Bodò” (tono propositivo)
“Vuoi il libro?”
“No… bodò” (conciliante)
“Ti prendo in braccio?”
“No, no… bodò!” (spazientito)
“Andiamo in cortile?!”
“Mamma… bodò!!” (profondamente irritato dalla mia ottusità)
E avanti così.


Ora, al di là dell’oggettiva difficoltà di comunicazione dovuta a un dizionario ancora limitato, trovo geniale l’idea di avere un piano b, una via di fuga: quello che non so fare o esprimere, me lo invento.
Insomma, mio figlio mi ha ricordato che ogni tanto si può e si deve giocare la carta Fantasia.


E con un primogenito (Lemuele aka Mele) di tre anni, un secondogenito (Eliandro aka Dado) di due e un papà (Federico as Wolverine) che lavora sempre moltissimo… ho MOLTO bisogno di Fantasia. Sì insomma, non so voi ma io… mi gioco il jolly!


NB al contrario di quello che si può pensare, i nomi, mio e dei miei figli, non sono inventati, ma regolarmente registrati all’anagrafe.


Buon bodò a tutti!



Dov’è che puoi trovarci impigliati nella Rete?

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14 Responses to bo… che?

  1. Anna ha detto:

    Quando tutto si blocca…il nervosismo regna…un pizzico d’ironia..e un’inversione di tenzanza…perche’ tutto e’ dove deve essere e va dove deve andare…

  2. michela ha detto:

    Bodò … mi piacciono le tue parole e la bellezza semplice del tuo giocare … Brava: così si fa! Ciao 🙂
    Michy

  3. Rosanna ha detto:

    Come ti capisco! Anche i miei figlioletti con 18 mesi di differenza l’uno dall’altra mi hanno aiutato a riscoprire la fantasia e soprattutto il senso dello humor! Quando le difficoltà mi sembrano troppo sdrammatizzo e tutto ti risolve!

    • Fioly ha detto:

      esatto, mi sa che l’ironia molto spesso è la carta vincente. e a volte penso che le cose che mi insegnano i miei figli non siano meno importanti di quelle che io cerco di insegnare loro. in bocca al lupo coi tuoi bimbi!

  4. Moonlitgirl ha detto:

    avevo perso questa pagina di presentazione. Simpaticissima!!! Ora so anche da dove esce fuori il nome del blog….e il tuo!!! Ero stra-sicura che i nomi fossero tutti….di fantasia!!!

    • Fioly ha detto:

      nono, i nostri nomi sono tutti VERI! nel senso che vngono fuori dalla mia fantasia (e da quella di mio padre) ma sono quelli che ci portiamo sulle carte d’identità!;)

  5. Enzo ha detto:

    Complimenti sai scrivere proprio bene e decisamente la fantasia dovrebbe avere un po più di potere nelle nostre vite, forse il quotidiano sarebbe un po meno triste e prevedibile nel suo andamento, anche se ci pensa la prole a ravvivare la giornata e a condirla con un po di sana, allegra, innocente fantasia

    • Fioly ha detto:

      grazie, sei gentilissimo. sempre detto, io: fantasia al potere! solo, bisogna coltivarla. e hai ragione tu: i bambini ci aiutano un bel po’!

  6. Raffaella ha detto:

    Mio figlio usa “mamma” per indicare qualunque cosa si trovi al dui fuori del suo mondo. Mamma è papà, mamma è nonna, mamma è la crostata spiaccicata sul divano, mamma è il mondo. Sarebbe forse stato più carino un termine tipo “bodò”, ma sapere che usa “mamma” come chiave di lettura del suo mondo mi fa andare in brodo di giuggiole.
    Raffaella

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