È sempre molto difficile descriversi, raccontare se stessi con pregi e difetti. Siamo materia in evoluzione e per quanto di vada a fondo nell’autoanalisi, ci sono alcuni barriere difficili da superare. Una zona di penombra che illuminare è molto faticoso.
Per esempio, quando vengono richiesti i maggiori difetti, il 90% degli esseri umani in grado di intendere e volere include nella propria top ten “ostinato” o “cocciuto”, tuttalpiù “scorbutico”. Quasi nessuno dirà mai “sono stronzo fino al midollo” o “sono falso come la chioma di Berlusconi”.
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Casalinghitudine. E grostoli a carnevale
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Post per un podio
Questa domenica non lasciava presagire nulla di buono. Nel senso che c’era questa garetta di ragazzini a cavallo da andare a vedere, che è anche una cosa divertente in genere. Ma non se ci vai con due piccolini troppo stanchi a causa di un week-end più impegnativo del solito. Non se mentre sei in auto diretto al maneggio che organizza la manifestazione il cielo di apre e mantiene tutte le promesse metereologiche (sempre così, quando speri che non ci azzecchi): e piove. Ma piove davvero, goccioloni proprio, mica quell’acquetta primaverile che di tanto in tanto spruzza appena i prati.
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Bocciata agli esami del sangue
Missione del giorno: sottopormi a prelievo del sangue. Nella comoda cittadina di Chivasso, a soli 25 chilometri circa da casa. Difficoltà: due pupi da portare con me.
Sveglia puntata alle ore 6.30. Dopo un rapidissimo pit-stop in bagno per aggiustare l’aggiustabile, dopo aver racimolato i vestiti sapientemente sparpagliati la sera prima per casa e trascurando –vista l’ora- qualunque orpello o vezzo che possa vagamente risollevare la mia già compromessa immagine, parto con la sveglia dei pupi.
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Pupi e papi
Quando i papà si avvicinano ai propri pargoli per cambiare loro il pannolino, pur con tutta la buna volontà, riescono a vivere l’impresa come fosse un compito degno di un atleta olimpionico con basi da ingegnere aeronautico e qualche abilità presa in prestito da Houdini. Del resto, qualche dote del celebre mago di sicuro ce l’hanno: riescono sempre a far scomparire i pannolini al momento del bisogno (ma solo alla propria vista, perché i pacchi Pampers&affini sono al posto di sempre), a imbalsamare il piccolo come fosse pronto per essere spedito in un altro continente e a usare la maionese anziché la Pasta di Fissan.
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Extreme shopping
Andar per negozi con pupo a seguito, parliamone.
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L’altro giorno, armata di tanto buon umore e qualche (magro) risparmio, dopo aver sistemato Lemuele dai nonni, sono partita con una volenterosissima amica e con Eliandro alla volta di un noto outlet piemontese. Già nutrivo qualche dubbio sul fatto di ricordare COME SI FA a spendere soldi in abiti e accessori per me. Sì, perché dopo circa due anni -24 mesi- di gravidanze e post partum con allattamento, ho perso l’abitudine a indossare qualcosa che non sembrasse l’accappatoio di barbapapà.