Sapere alcune cose servirebbe a vivere meglio. Forse. Per questo vorrei dire agli adolescenti che quello che gli altri pensano di loro vale infinitamente meno dell’ultimo guardarsi distratto allo specchio prima di infilare la porta. Meno persino di quel brufolo venuto fuori prima, o dei capelli che non stanno, oggi proprio non stanno. È peccato che il bruco non si goda il bozzolo in attesa delle ali, che comunque verranno.
Dovrebbe sapere un ragazzo che la vita davanti gli strizzerà l’occhio più facilmente se comincia presto a distinguere le passioni dalle infatuazioni, a provare mille cose per sceglierne alcune e coltivarle con pazienza, per dare ai sogni una possibilità; perché è ottima la semina di primavera, per moltissimi raccolti.
Una ragazza si vedrebbe quasi sempre più bella con gli occhi di un uomo intelligente -la sola categoria di cui debba importare- che non misura circonferenze con il centimetro, ma i salti in gola che un bel sorriso fa fare al respiro.
Un giovane dovrebbe essere avvertito che il tempo non funziona sempre allo stesso modo: le cose rimandate a lungo diventano muffa sulle pareti sottili delle intenzioni e gli anni non hanno tutti lo stesso corredo di opportunità, pronti all’appello come il computo dei mesi.
All’uomo di mezza età a cui tutto sembra immobile e definito come un presagio, vorrei che il vecchio dicesse che no, che moltissimo è ancora da fare. Che ancora e sempre ci sono mosse possibili alla scacchiera, se la si vuole salvare dall’inedia e dalla polvere.
Alla vecchia che diventerò, se diventerò, mi piacerebbe che qualcuno insegnasse che non ritorna mai più niente, ma soprattutto ad accettare il fatto una vittoria. (cit.).
Al bambino basterebbe dire che così è perfetto: ora, adesso. Che gli basterebbe non scordare quello che sa, non smettere di essere quello che è già.
Al bambino basterebbe dire che così è perfetto: ora, adesso. Che gli basterebbe non scordare quello che sa, non smettere di essere quello che è già.
Vorrei che alla fine si imparasse tutti, una volta e per tutte, che in definitiva oggi siamo, ieri eravamo e certamente domani saremo.
Il tempo vive di travestimenti, gli piace stupire a ogni distrazione. Ma sotto la maschera resta il seme duro delle promesse.
Perché se nel bruco non distingui le ali, non vuol dire che non spiccherà il volo.
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