Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • Un’amica, il giro del mondo. E un regalo di Natale

    On: 17 Dicembre 2014
    In: ospiti, viaggi
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    senza meta

     

    Per Natale, vorrei fare un piccolo regalo a chi passa a trovarmi su queste pagine. Vorrei presentarvi una persona, se già non la conoscete, che è stata un regalo anche per me. L’ho conosciuta per caso, attraverso Facebook, grazie al suggerimento di un amico comune. Ho cominciato a seguirla e mi ha conquistata così profondamente, con il resoconto del suo giro del mondo, ancora ai primi passi, che le ho scritto. Senza un motivo, solo per dirle che, per quello che vale, io a distanza faccio il tifo per lei. Per il suo sogno bellissimo. Che è stato anche il mio, ma che non ho mai avuto il coraggio di inseguire davvero.
    Mi ha parlato di un’associazione che lavora in Nepal, per aiutare i ragazzi. Lei se ne è innamorata e ora sta cercando di dare una mano a quella che è diventata la sua nuova grande famiglia.
    Se vi va, leggete e condividete. Che qualcosa possiamo fare anche noi, anche da qua.
    E poi, seguite il suo viaggio (in fondo all’intervista vi dice come): vi assicurò che sarà un viaggio bellissimo.
    Grazie Marzia!

     

    1) Dicci qualcosa che ci aiuti a capire chi è Marzia.
    Ho 37 anni, sono nata a Milano da genitori abruzzesi e cresciuta ad Arese, un paesino di provincia.
    Architetto di formazione, clown per diletto e pellegrina per il mondo per scelta della mia anima.

     

    sm1

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  • A Maria e quelle come lei

    On: 27 Giugno 2014
    In: la mia vita e io, lettera
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    mariaMaria l’ho conosciuta in Trentino, a Obra, un paio di estati fa, e ci siamo piaciute subito.
    Lei è rimasta lì un mese, per dare una mano alla mia nonna materna, nella sua penultima estate di vita. Così ha dato ai miei zii un po’ di respiro, visto che si sono occupati di lei, con una dedizione quantomeno rara, 24 h al giorno per 365 giorni l’anno.


    Maria, dicevo, fa di lavoro la badante, o quello che le capita. Pulizie, baby sitter, roba così, a seconda delle richieste del mercato. Ha spalle larghe, pelle chiara e occhi azzurrissimi, un’età intorno ai 60. Ha modi timidi e l’atteggiamento schivo di chi si sente sempre di troppo, di chi è abituato a sedere spesso in un angolo, ai margini di una vita familiare in cui si è semplici coadiuvanti. Manovali nella cura di persone. Perché lavare o portare a letto o sorreggere una persona anziana richiede davvero energie fisiche e mentali. Forza. Muscoli. Braccia energiche. Allenate quasi quanto la pazienza.

    Un pomeriggio eravamo nel cortile dietro a casa, al sole di agosto, tranquille perché nonna e bambini erano impegnati nel sonnellino del dopo pranzo. Così ho chiesto a Maria che cosa l’avesse portata in Italia dalla Moldavia, suo paese di origine.

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  • Il lupo nero e un regalo di Natale

    On: 20 Novembre 2012
    In: ospiti
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    Alla nascita dei miei figli ho imposto una regola a tutta la famiglia allargata, una delle poche per cui non ammetto deroghe: il lupo nero non esiste e non sta in agguato nelle stanze buie ad aspettare i bambini disobbedienti.
    Mi sembra una cosa saggia, non voglio che i miei figli crescano con inutili paure. Ma arriverà il giorno in cui dovrò invece spiegargli che il babau c’è, ma non punisce i disubbidienti. Colpisce a caso, senza regola, e questo lo rende molto più terrificante.
    Può avere molte facce. Una delle più raccapriccianti è quella delle malattie infantili.

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  • Quando la terra trema, il cuore di più

    On: 3 Giugno 2012
    In: sproloqui
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    Chi mi conosce lo sa, non sono mai riuscita a schiacciare nemmeno un insetto (zanzare a parte, la categoria non me ne voglia). Anche perché da piccola mi capitava spesso di fantasticare sulle più –apparentemente- insulse bestiole. Sulle colonie di formiche, per esempio. Mi immaginavo questi gruppi industriosi e indaffarati venire sconvolti ogni volta da una mossa umana o di qualche animale appena più grande. Me le vedevo disperate e affrante, con il loro lavoro distrutto, incapaci di comprendere cosa stesse accadendo. Me le immaginavo correre a destra e sinistra, sconvolte dalla catastrofe, causata magari dal nostro semplice passaggio con una bicicletta.

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