Ho ricevuto un regalo bellissimo.
Inatteso e bellissimo.
Mi avrete già sentito parlare di Obra, e della Vallarsa, in Trentino.(Immagino la risposta degli amici: Pure troppo!) Chi mi conosce da un po’, che ci sia stato o no, può dire di conoscerla come le proprie tasche. Chi ha letto qualcuno dei miei libri, l’ha trovata tra le pagine.
Sono i luoghi che mi abitano, i luoghi senza i quali non somiglierei lontanamente a quello che sono.Sono i luoghi in cui è nata la mia mamma, i miei nonni; da cui viene metà della mia famiglia.
Ecco, ieri, durante una cerimonia ufficiale, ho ricevuto la cittadinanza onoraria.”Quale riconoscimento per aver promosso con i suoi romanzi la conoscenza, la bellezza, la storia, la cultura della Vallarsa e della sua Comunità e per amarla profondamente. Mi hanno detto che sono la prima donna ad averla ricevuta.
Ieri mattina sono salita a Obra con Federico e i bambini. C’era un sole che è stato un regalo nel regalo, i monti accesi da una luce quasi primaverile, ma più bella, perchè siamo in novembre, e nessuno se l’aspetta, in novembre, una luce così. Ho riabbracciato amici, camminato i miei sentieri. La nostra casa, il bosco, il camposanto. Ho pensato che non so se me lo merito, questo riconoscimento. Ma che mi riempie il cuore di gratitudine.
Ho pensato che la mia mamma voleva dirmi qualcosa. E che di sicuro, da lì dov’è adesso -da qui dov’è adesso- mi guarda. E sorride.
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Un regalo bellissimo (Istanti rubati a #novembre2021)
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Sull’orlo di una notte di giugno
Una sera di giugno, Quelle lunghe, stiracchiata, che la luce naufraga via così lenta che quasi non t’accorgi: la scena cambia in dissolvenza. Una sera di quelle che andresti in giro in mutande, non fosse per le zanzare.Read More
Una sera così siamo usciti tutti e quattro, dopo cena. Siamo saliti sull’auto e scesi alla collina dopo, per camminare in un silenzio fatto di panorami sospesi. Corse di bimbi in sandali sull’acciottolato di strade deserte.
“Mamma, guarda come sono veloce”. -
Le ragioni piccole della felicità
Il buonumore ha ragioni piccolissime:Read More
noi quattro insieme sul trattorino a preparare la terra per la semina. Che sia predisposta a partorire pomodori rosso-sanguigno che sporcano bocche di semi, patate terrose -il segreto del prato, penduli fiori di zucca arancioni, e gramigna che prova la flessuosità delle schiene. -
Il gioco delle emozioni
Stiamo impastando il Didò, Lemuele e io, in un pomeriggio dopo l’asilo. Lo faccio chiacchierare a ruota libera. Lui scantona senza limiti, come tutti i bambini della sua età. Esce dal seminato, inventa, mi stupisce, canta, ridacchia, dice cose sceme per farmi ridere. Come tutte le volte che ci mettiamo a chiacchierare a tu per tu.Io lo seguo: invento, improvviso. A un certo punto gli domando:Read More
“Lemuele, da dove viene la felicità?”
“Dal baule. Sta lì e urla”
“E la tristezza?”
“Anche lei dal baule”
“E cosa fa?”
“La tristezza sgrida”
“E che mi dici dell’allegria?”
Risata. “L’allegria è dentro la bottiglia che gioca” (ehm, eppure non dovrebbe avermi mai vista su di giri dopo un paio di bicchieri di vino…). -
Una candelina di felicità
Ci stanno tante ore, in un anno. Tantissimi minuti, tantissimissimi istanti. Non li ho passati tutti pensando a te, ma con te. Perché tu sei qui, nella mia vita, nelle mie mani, sulla pelle, tra le pieghe dei dubbi e delle certezze, tra i passi distratti e il tempo che scivola via, oscillando sbilenco sulle sue gambe lunghe e sicure.
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Sei con me da un anno, oggi, ma ancora prima da nove mesi e ancora da molto prima, quando avevi già una comoda stanza tutta tua in una parte invisibile di me, tra il cuore e i pensieri.