Bene, è dunque venuto il momento di accomiatarsi? Se domani il mondo finisce sul serio, non credo che sarò tra i salvati. Non sono abbastanza buona né abbastanza cattiva. Non ho caratteristiche particolari, che so, una vista prodigiosa, la telecinesi o la faccia di tola e la sistematica costanza di perseguitare il prossimo, per decenni, con le stesse puttanate, per dire – caratteristiche che mi rendano appetibile per la selezione naturale.
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A che ora è la fine del mondo?
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Piccole cose luminose
Ho voglia di magia. Di qualcosa fare con le mani, un pezzo di creta da modellare, una pagnotta liscia di farina da mettere sotto un panno a riposare, un dipinto che per farlo ti impiastricci le mani di colore e su su fino al gomito.
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Ho voglia di magia. Quella dei mercatini di Natale al nord, l’odore di marzapane che ti inzuppa i capelli e il fuoco caldo del vin brulè speziato che ti scivola nello stomaco e leva le ancore ai sospiri. -
Ci sono poi dolori che fanno bene
Ci sono poi dolori che fanno bene. Sono dentro certe canzoni che ti stringono la gola come un incubo nella notte, che ti spremono le ghiandole lacrimali con la violenza di un calcio nello stomaco. Ma che non puoi farne a meno e dopo averle sentiti ri-schiacci play e te ne stai lì con le tue gocce salate che ti sciacquano il viso. Con quelle note che ti percuotono i pensieri come fuochi d’artificio nel buio.
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Confessioni di una madre snaturata
Chi, tra i genitori alla lettura, non hai mai ripensato con nostalgia alla vita prima dei figli alzi la mano. O scagli una pietra, a scelta. (Basta anche un sassetto).
Perché io invece ci penso, e anche spesso. Penso a come era tutto incredibilmente facile, anche quando sul momento non sembrava. Ero libera di: andare e venire come mi pareva, mangiare ciò che volevo senza pensare di dover allattare, vestirmi come mi saltava in testa senza scegliere un abito comodo per estrarre una tetta all’occorrenza, bere un bicchiere di vino in più senza obbligo di stare vigile e all’erta per un altro (o più d’uno) essere umano, quasi completamente in balia della tua attenzione.
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Confessioni di una bi-suocera precoce
Un’amica, tempo fa, mi ha detto: quando una donna scopre di essere incinta di un figlio maschio, è già suocera. Ecco. Due maschi, bi-suocera, quindi.
In effetti qualche avvisaglia di questo trend c’è già stata. Qualche settimana fa siamo andati da amici che hanno una bambina poco più grande di Lemuele. Quando ho notato mio figlio, in genere astioso con ogni forma umana sotto gli 80 centimetri, sedersi accano a lei e farle una cara, ho fatto la faccia di una che ha visto un fantasma. Coi codini, per di più.
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Giorni che dentro piove
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L’autunno mi sfoglia i pensieri
L’autunno mi spoglia dei pensieri, come fa con le foglie dai rami. Mi lascia nuda e sfacciata, a sguazzare coi piedi dentro pozzanghere di colori, a sperare nuova Linfa.
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Resto senza parole, in autunno. Cadono una a una su un velluto d’erba. Mi preparo silenziosa al rigore dell’inverno, al letargo della mia anima evanescente e assetata di sole. -
Quel mistero che è la vita
Ci pensavo oggi, alla prima volta che ho sentito muoversi Lemuele nella mia pancia. È stato un frullìo segreto, una piccola scossa dalla pancia diritta al cuore.
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Non ero certa di cosa stesse succedendo, sono rimasta a lungo con il dubbio: sarà stato davvero lui? (o lei, perché non abbiamo voluto conoscere il sesso prima della nascita). Ma il dubbio mi bastava per sentirmi come la prima donna che si affaccia su un mondo tutto da inventare. -
Propositi d’autunno