Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Al limite

On: 19 Ottobre 2012
In: lettera
Views: 3251
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uccello in voloIl senso della vita. Eterna ricerca, enigma per eccellenza. Quesito con cui tutti, chi prima chi dopo, ci troviamo a fare i conti. Scienziati, filosofi, carpentieri, teologi, preti e saltimbanchi. Ballerine e minatori, madri e vecchi, serial killer e santi. Ciascuno a modo suo si dà delle risposte, le accarezza come certezze salvifiche, le pesca a casaccio nel mare magnum delle possibilità, le accoglie come placebo a tutti i mali. Se le rigira tra le dita, le mette in riga e le razionalizza fino a farne regole matematiche, le rinnega dopo un dolore sfibrante, ci si accarezza i pensieri per lenire il male, scacciare la noia, trovare scorciatoie.
Tutti ci facciamo i conti, più o meno. Chi sempre, chi poco e chi troppo.

Una morte prematura e sofferta ti sbatte in faccia l’evidenza della mancanza di risposte che non siano dogmi e frutti di incrollabile fede.
Una morte che arriva troppo presto è uno schiaffo a mille interpretazioni e supposizioni, mille tentativi di dare una forma alle nostre esistenze. Troppe cose che non sappiamo vedere, da qui.

Mi piace la vita e non la cambierei con nulla. Peraltro, non so come potrei. E credo vada trattata bene. Ma mi affascinano le vite al limite, anche se non avrei il coraggio di trovarmici dentro. Mi attrae e mi incuriosisce chi passa su questa terra come non avesse niente da perdere. Vite forse eccessive e arroganti, spesso chissà quanto tormentate, sotto l’apparenza di sfida. Ma vissute tutte, senza compromessi e senza cercare alibi. Dure e pure come una giornata di vento dal Nord.
Mi piacciono perché somigliano alla mancanza di paura -io che ne ho tanta- somigliano a una corsa fatta fino a restare senza fiato, come se fosse possibile non perdere mai. O perdere tutto e fottersene.

Mi piace pensare che c’è qualcuno che sta in perfetto equilibrio tra il fatalismo assoluto e la certezza adamantina di costruirsi da sé il proprio destino, danzando tra un estremo e l’altro come se non ci fosse un domani.
Mi piace chi sa vivere senza fare calcoli, chi sa passare la notte pazzo di febbre a pestare sul mondo senza pensare alla sveglia del giorno dopo – io che ho sempre paura di non dormire abbastanza.
Quelli sempre al limite, in bilico sul crinale, sempre fuori dai giochi, senza etichette né misure, scomodi, irrisolti, spiazzanti, matti visionari, cuori anarchici.

Anime rare, pure loro un giorno perdono l’equilibrio e se ne vanno via da qui. Sembra che la vita li abbia abbandonati perché non è riuscita a domarli.
Non so dire se loro abbiano trovato il senso. O se abbiano vinto perché -loro pochi eletti- non lo abbiano mai cercato.
Vivendo e basta, forte fino a restare senza fiato.

A un amico
Fai buon viaggio e poi poi riposa se puoi

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7 Responses to Al limite

  1. verdeacqua ha detto:

    bellissime parole a cui è molto difficile aggiungere qualcosa… un abbraccio quello sì.

  2. Anonimo ha detto:

    Amen

  3. stefy23 ha detto:

    Questo pezzo è semplicemente incantevole e mi ha commossa, riassume in poche righe tante domande, incognite e i mille dubbi attorno ai quali giriamo da quando abbiamo la capacità e la voglia di pensare. Come te ho mille paure e mille freni a mano che mi bloccano su questa o quella questione e spesso invidio chi – incosciente o forse molto cosciente che prendere troppe precauzioni può danneggiare talvolta – si lancia senza paracadute nella vita. Non so a chi sia ispirato il pezzo, ma chiunque sia il destinatario io dico che – ovunque si trovi – un pò di senso l’ha trovato grazie a te. Complimenti e grazie.

  4. Saby ha detto:

    E’ bellissima……….complimenti.

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