Una volta non dicevo Ti amo.
Lo tenevo stretto addosso, in una morsa di labbra, un tabù di pudore e ritrosia. Di orgoglio inesatto. Adesso lo regalo a bracciate, lo dico mentre ti allacci le scarpe, mentre guardo fuori dal finestrino di un treno.
Ti chiamo indietro quando esci di casa, come per ricordarti di comperare il pane,
te lo mando dietro sulle scale, un cane che segue l’osso, mentre le scendi a precipizio.
Lo dico mentre dormi e non senti, retaggio del tempo prima, di quando lo pensavo soltanto o lo tenevo tra i denti, un fischio di uccello insabbiato in gola.
Lo dico con la facilità dei bambini che restituiscono alle parole il peso esatto, senza eccedere e senza lesinare. Loro conoscono i volumi delle emozioni e si destreggiano per il mondo con un vocabolario essenziale.
Dico ti amo perché mentre lo dico diventa una cosa viva che mi cammina accanto. Perché dirlo mi fa sentire libera.
Questo un altro post in cui mi trovo in pieno…. Quanto avrei voluto essere così, ma mi sono sentita annullata e messa in cantina…. Purtroppo… Ma i sentimenti vanno espressi…. Sempre…. In ogni dove….