Quando frequentavo il maneggio parecchi anni fa, molto prima di fidanzarmi con il suo proprietario, vederla vagabondare libera intorno a casa, è stata una delle cose che mi ha fatta innamorare di quello che poi sarebbe diventato il luogo che abito.
Potevi arrivare a qualsiasi ora del giorno e della notte e la trovavi lì, intenta a brucare nel prato accanto al portico. Tranquilla e placida, come un cane fedele che ti aspetta a ogni ritorno.
Così, negli ultimi anni, poteva girare dove voleva, ficcanasare dappertutto, e capitava spesso che si sgranocchiasse le pagnotte -servendosi direttamente dal pacchetto- che avevi distrattamente dimenticato sul tavolo in cortile.