Ho una storia da raccontare, se vuoi ascoltarmi. Dice di te e di me, prima di ieri, prima del tempo e del gheriglio di noce.
Ce ne stavamo stretti e in pace, forse sovrapposti e senza nessun bisogno. Ce ne stavamo zitti, perché le parole non erano state ancora inventate.
L’anima deve tendersi sugli abissi cosmogonici
mentre il corpo compie i suoi quotidiani doveri.
“Autobiografia di uno yogi” di Paramahansa Yogananda: è il volume che campeggiava da mesi nella mia libreria nel reparto “da leggere”. Me lo hanno prestato parecchio tempo fa, è consumato, sottolineato e mezzo distrutto, come piace a me, perché anche i libri, e non solo le parole che vi albergano dentro, devono avere una loro storia da raccontare. E questo di storie ne racconta un bel po’.
Per tutta la notte
in ascolto del vento d’autunno
sulla montagna alle mie spalle. (Sora)
(Basho, Lo stretto sentiero del profondo Nord)
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Giri di tulle
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