Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Resistere. Ovvero, come sopravvivere al caos quotidiano

On: 11 Marzo 2013
In: la mia vita e io
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bimbi sdraiati sul pavimentoPer cinque giorni alla settimana esco di casa alle sei e quaranta e varco la soglia, al ritorno, verso le sette e dieci, quando tutto fila liscio, tra treni, auto e tram vari. Dunque entro in cucina, esausta dopo due tranche di viaggio di due ore l’una e l’ufficio in mezzo, e mi si para davanti lo scenario seguente: due bimbi scatenati  (di 1 e 2 anni suppergiu) con i loro piatti davanti al naso mentre papà e (spesso) nonno cercano di imboccarli o convincerli con ogni metodo lecito a nutrirsi in autonomia. Non sempre con risultati immediati e soddisfacenti.

 

Quando i due nani mi sentono arrivare, nella maggior parte dei casi,  mi si precipitano incontro mentre io avanzo per la cucina dribblando giocattoli e utensili sparsi e cominciano a contendersi le mie attenzioni prima ancora che io riesca, non dico a passare in bagno a cambiarmi,  ma nemmeno a levarmi la giacca.

 

Dopo che faticosamente riusciamo a concludere il balletto del loro pasto, tra mari di briciole e pastine spiaccicate in giro per il pavimento della cucina, è il momento di cenare noi.  Bé, cenare è una parola  grossa: a quel punto Fede e io ci accontentiamo di scovare qualcosa di commestibile tra frigo, cibo della linea scongelato e mangiato e avanzi abbandonati dai bimbi.
Ma lì viene il difficile. Perché i monelli, piccati per essere stati trascurati per gran parte della giornata, cominciano a litigarsi le mie braccia a colpi di spintoni pugni e morsi, urla da rompere i timpani, pianti e altre (pericolose  e/o fastidiose) invenzioni dell ultim’ora. Così capita spesso che, nonostante le promesse di inflessibilità fatte a me stessa, me li ritrovi entrambi sulle ginocchia, mentre con abile mossa da contorsionista cerco di portare il cucchiaio alle fauci.

 

Il momento del dopo cena è quello dei libri sfogliati insieme, ma soprattutto delle lotte sul tappeto e delle corse intorno al tavolo. Finché non crolliamo esausti, chi nel letto, chi sul divano (Federico e io, ovviamente).
Il week and non è più semplice. Federico lavora e io sono sola coi discoli che naturalmente vogliono recuperare tutto il tempo perso durante la settimana.  Quando li lascio un momento da soli, semplicemente volgendo  la mia attenzione a qualcosa che non siano loro, si azzuffano. Urlano. Si lamentano:
“Mamma,  Dado prende giochi miei… Sgridolo…”
” Mam mam mam maaaa…”

 

Quando non fanno nulla di tutto ciò capita di peggio: in quattro e quattr’otto organizzano un’associazione a delinquere degna di una cosca malavitosa.  Mi distraggo un attimo e non faccio in tempo a stupirmi dell’anomalo silenzio degli ultimi quattro minuti che: trovo il guardaroba in giro per la casa in allegri mucchietti multicolori o il bagno allagato e loro due a mollo nel bidè. Che se la ridono.

 

Insomma,  non mi dilungo e traggo le somme. Come  avrete capito il mio stratagemma per far fronte alle difficoltà quotidiane è uno solo : puntare alla sopravvivenza.

 

Il jolly è: step by step. E riderci su

 

Questo post partecipa al blogstorming

 

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15 Responses to Resistere. Ovvero, come sopravvivere al caos quotidiano

  1. vale ha detto:

    evviva! trovo qualcuno che attua la mia stessa strategia: sopravvivere! magari ridendoci su qualche volta :-))) ciao ciao, Vale

  2. Anonimo ha detto:

    Salve! Siamo Midori, AlexV e Lucia! Per motivi di rischio del nostro anonimato abbiamo esportato il blog ad un nuovo indirizzo: http://lecronachedeglielefanti.blogspot.it

    Per un po’ non saremo indicizzate su google, quindi l’unico modo per raggiungerci è tramite l’url ed i commenti 🙂 se sai di qualcuno che ci legge ma non è iscritto, passaparola!
    Ci scusiamo per il disagio, ma vi racconteremo tutto!

  3. Patrizia ha detto:

    A proposito di correre ‘dietro agli avvenimenti’, vero?
    Dai, lo sai che non sei sola! 😉

  4. Rosanna ha detto:

    I miei due furfanti da questa settimana hanno iniziato a giocare assieme( 3 e 1 e mezzo) a volte succede che non li sentiamo più e per qualche minuto rimangono da soli a comunicare tra loro. Ci sembra impossibile…benedico il tuo “caos”domestico! Molto simile al nostro!!! Ci siamo dotati di una carriola giocattolo e il gioco e’ raccogliere tutto da terra…per ora la raccolta piace.

  5. Marzia ha detto:

    Diciamo che almeno la fase del bimbo in braccio mentre mangi passa 🙂
    Ma il senso di resa di fronte al frigorifero con l’eco o non riuscire a terminare una conversazione tra adulti senza mille interruzioni … ecco permane.
    Io per fortuna me la cavo con una mezzoretta di viaggio quindi accorcio un pò i tempi ma si parla sempre di giornate troppo lunghe.
    Tu con due bimbi di quell’età sei una santa, col jolly migliore del mondo!

  6. verdeacqua ha detto:

    condivido il jolly e più che mai oggi lo faccio mio!

  7. Moky ha detto:

    Per me sei fin troppo brava, io con due non ce la farei proprio, ho una pazienza limitata. O forse nel bisogno la pazienza aumenta?

  8. mammamari ha detto:

    È lunedì, è un giorno difficile e questo tuo jolly cade a fagiolo… Piano, piano, piano si impara a riderci su. Per esempio, quando tuo figlio rovescia tutto il succo che oltre a cadere sul pavimento schizza sulle pareti e solo dopo mooolti lavaggi le tue ciabatte non si appiccicheranno più o quando mentre ti aiuta a preparare la sua torta al cioccolato preferita, muove in modo indescrivibile il cucchiaio con il quale stava mescolando e riesce a tingere di cioccolata tutto quello che c’è attorno? Cosa si può fare? Respirare, respirare, respirare e poi ridere, guardarsi attorno, e insieme alla piccola peste provare a pulire, e lì ricomincerà una nuova storia….
    Grazie per il tuo racconto, mi sento in splendida compagnia.

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