Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Istanti rubati a #giugno2015 (speciale Santiago)

On: 20 Luglio 2015
In: istanti rubati, viaggi
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Il Cammino di SantiagoGiugno ha avuto dentro diverse cose: la fine di un altro anno di asilo, un principio d’estate, un concerto di Vasco, una Settimana Ragazzi in maneggio. Per dirne qualcuna.
Ma questo post sarà un collage di attimi dal Cammino di Santiago. Non sono foto di qualità (del resto non sono fotografa né tanto meno di qualità) ma hanno di bello il modo in cui sono state fatte, sul passo delle vie galiziane. Mano al marsupio e scatto. Sono immagini di passaggio, senza rallentare, senza nulla concedere alla posa, al fuoco, al dettaglio. Sono foto che camminano. Così quando le guardo, ora o tra dieci anni, ritrovo la fatica, il sudore, il desiderio di fermarsi a riposare e la necessità di andare, per non perdere il ritmo.

Il Cammino di SantiagoIl Cammino di Santiago

Ci ritrovo un attimo di tregua tra i riflessi di un ruscello gelido che gonfia il ventre ombroso e accogliente di un bosco, ci trovo le luci al tramonto di un paese che ci stava aspettano -in quell’ora precisa che i suoi muri di pietra si fanno gialli contro un cielo il bilico tra azzurro e blu. E dalle stradine di fianco alla piazza arrivano bambini -pallone incollato al piede- seguiti da greggi di schiamazzi spagnoli.

Il Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoCi trovo a casaccio un risveglio con dentro niente se non la nebbia, qualche mucca, una figura ogni cinque chilometri, sfocata dalla bruma e incurvata dalla fatica di andare.
Ci trovo una cittadina che stende tappeti di sabbia colorata e noi che ci fermiamo a ammirare sul bordo, come sulla cornice di un quadro.
E piccoli santuari dove è stato bello fermarci per una preghiera e un oggetto piccolo lasciato a richiesta di protezione.
Ci trovo la bellezza di una pausa su un tavolaccio di pietra, a fare chiacchiere con un’inglese che viaggia sola, a fare merenda con caffè nero e tortilla.
Ci trovo alla rinfusa una foresta intricata e tortuosa e lussureggiante che sembra uscita da un fantasy, un tratto che diventa montagna e un panorama che s’apre ai tuoi piedi sorprendendoti d’averlo lasciato alle spalle.

 

Il Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoCi trovo quel senso di straniamento all’arrivo, quello che ti riposa e ti affatica l’animo a un tempo, per il sollievo d’avercela fatta e la vertigine di vuoto che viene all’impresa conclusa.
Ci trovo due amiche davanti al mare e una frase che risuona, capita una volta e per tutte:  e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione perché più in là non si poteva conquistare niente (R. Vecchioni).
E la meraviglia di questa consapevolezza, che ti fa sedere, soddisfatto,  al tavolo di una trattoria sul porto a ordinare vino bianco e fritto misto di mare.

 

Il Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoIl Cammino di SantiagoCi trovo “Ovunque tu sarai” liberato su uno scoglio di confine, ad aspettare chi lo vorrà. Perché, come scrive Erri de Luca:

Leggo gli usati perché le pagine molto sfogliate e unte dalle dita pesano di più negli occhi, perché ogni copia di libro può appartenere a molte vite e i libri dovrebbero stare incustoditi nei posti pubblici e spostarsi insieme ai passanti che se li portano dietro per un poco e dovrebbero morire come loro, consumati dai malanni, infetti, affogati giù da un ponte insieme ai suicidi, ficcati in una stufa d’inverno, strappati dai bambini per farne barchette, insomma ovunque dovrebbero morire tranne che di noia e di proprietà privata, condannati a vita in uno scaffale.

Ci trovo momenti che una foto non racconta abbastanza, ma che saprà suggerire alla mia memoria labile. Che mi ricorderà che più che la meta importano i passi e le cose date e avute lungo il percorso.

Ci trovo frecce e conchiglie a segnare i bivi e a riprova: sei sul tuo cammino.
I segni che tutti vorremmo trovare sulla strada ogni giorno. E che naturalmente ci sono, solo a saperli vedere.

Il jolly è: ascoltare la strada.

Il Cammino di Santiago
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