Il mio cuore è una pianta carnivora
un uncino, uno spigolo
un arnese da taglio
una brugola.
Ha rattoppi da sarto
un dolore che sfrigola,
ha un cappotto marrone
rattoppato sui gomiti
sempre fuori stagione
un ardore, una fregola.
È il portiere all’incrocio dei pali,
la pernacchia di un bischero,
due noci di burro
foderate in carta da zucchero.
Il mio cuore,
fuoco fatuo nel buio,
fuori fuoco sui margini
– il mio cuore:
mollica alle rondini.