Vivo in un bel posto, sono a casa in maternità e posso stare coi miei bimbi, ho una bella famiglia e le mie giornate sono faticose ma appaganti, che in fondo anche l’imprevisto ha il suo perché. C’è una sola cosa che mi manca come l’aria che respiro: viaggiare.
Non nel senso di una vacanza o roba così. No, proprio vorrei mettermi uno zaino sule spalle, comprare una buona guida e poi consumarmi le scarpe e gli occhi a forza di vedere cose nuove.
Mi manca così tanto, esplorare, che sento come una nostalgia nascosta, che pungola e pizzica ogni giorno un po’.
Così accettare l’invito di Viaggi e Baci e scegliere qualche foto di viaggi fatti mi è sembrato un buon pretesto per tuffarmi con la memoria in quei panorami rubati al tempo con un click.
E se è vero che ogni atmosfera ha il suo colore, non può che essere giallo il crepuscolo sul Bosforo, con Istanbul stravaccata all’orizzonte.
È stata una settimana dentro un agosto di 4 anni fa, quando ancora sprovvista di prole potevo dedicarmi al vagabondaggio senza impedimenti o responsabilità, insieme a mia sorella e a un paio di amici. Così sono stati giorni di girovagare per una delle città più affascinanti mai viste, tra moscheee e parchi, per le stradine tortuose dove mi sono persa mille volte e dove credo anche di aver rischiato la vita per la giuda spregiudicata degli autisti turchi.
Sono state notti di raki e di kofte nelle lokanta, di lunghe camminate al buio, di incontri e chiacchiere nati per caso, di calumet aspirati con calma nei bar all’aperto, seduti in terra a gambe incrociate.
Poi, il blu di Rodi. Quello mai scontato di cielo e mare che là in fondo –per gli occhi- si fanno tutt’uno. Quello dell’Occhio di Allah, che si trova a ogni angolo in questa terra di confine tra Grecia e Turchia.
Questo blu che insieme al bianco riempie tutti gli spazi, come negli album da colorare dei bambini, che è la culla dove la mente si distende e quasi evapora. Questa tinta è anche quella della prima vacanza “da famiglia”, vista con gli occhi di un bimbo di 11 mesi e con un pancione di 7, da portare a spasso insieme alle valigie. “Sei pazza, sarà stancante”, mi hanno detto un po’ tutti. E invece mai mi sono sentita così leggera e flessibile, così energica, seppure tanto ingombrante.
Quel blu pieno di sole mi ha rigenerata come una notte trascorsa ad ascoltare le favole più bella di sempre.
E di sicuro era blu la canzone che mi rotolava in testa di continuo: mi porterò quando eran piccoli i ragazzi e noi eravamo giovani e belli come siamo.
E poi questo. Bhè, questo arancione è IL viaggio. Quello inseguito e sognato da sempre. La mia India che mi è scivolata troppo veloce tra le dita, lasciandosi dietro una scia di mal d’Asia che non mi passa mai. Che mi fa amare Terzani, studiare Tagore e leggere Rushdie. Per dire.
Che non si riassume certo in queste poche righe, che colora le mie immagini mentali e lascia aperta una porta da dove intravedo un’altra vita POSSIBILE.
Perché se, come credo, ogni viaggio ne contiene molti altri, questo li contiene tutti. E presto o tardi in questo arancione –il più brillante mai visto- mi ci voglio rituffare con tutte le braghe. Anzi, con tutto il sari.
Il jolly è: conservare nella mente accesi i colori, in attesa di nuove partenze (grazie, Viaggi e Baci)
Tags: bosforo, colori, fotografie, india, istanbul, jolly, kofte, rabindranath tagore, raki, roberto vecchioni, rodi, salman rushdie, tiziano terzani
[…] fiori che Fioly vorrebbe raccogliere tra i sari colorati dell’India. Questo arancione è IL viaggio. – […]
Che meraviglia queste foto! La seconda mi piace moltissimo e l’ultima molto particolare
bellissime foto ma anche tutto ciò che hai scritto!
Ammappa che intensità! Per come son fatta io mi porto a casa il blu Rodi e la colonna.
Mediterraneo: hai detto tutto…
Fioly…..che dire…sono stata in Turchia e in Grecia….e ho prenotato i voli per l’India per quest’anno…..so già che i giorni non basteranno e rimarrà anche a me il mal d’Asia!mi sembra che siamo sulla stessa lunghezza d’onda!!
a presto
Irene
The Real Person!
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India quest’anno? La mia invidia sta prendendo il sopravvento… scherzo (un po’). Mi piacerebbe un sacco che poi mi raccontassi un po’ che cosa hai visto e come l’hai vissuta. Ci posso sperare?
Fioly, ti ringrazio tantissimo di aver partecipato. Non solo le foto hanno dei colori stupendi, ma le tue parole mi hanno fatto venire i brividi lungo la schiena …
Ma dimmi un po’??? La Turchia è stato l’ultimo viaggio senza figli??? Perchè se è così … beh! ecco … il mio è stato concepito proprio lì! ;D
E in Grecia l’ho portato a 15 mesi …
Poi adoro Terzani, anche se non sono ancora mai stata in Asia???
Coincidenze?!?!?
Mah ….
The Real Person!
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Dopo la Turchia, senza figli, c’è stata ancora l’India.
Coincidenze? Non credo alle coincidenze, ma che ogni viaggio porti a delle scoperte… anche se si tratta di un viaggio soltanto “in rete”! Quindi grazie per questa opportunità!
(che bella storia, da raccontare a un bambino, quella di essere stato concepito in un posto bello come la Turchia!)
Nemmeno io credo alle coincidenze, per questo ti ho scritto così!
Anch’io ho pensato tnate volte a questa favola del concepimento, soprattutto perchè è avvenuto in una piccola isoletta al largo di Troia, dove i Greci hanno atteso anni per la bella Elena … che ne dici: bella, eh?!?!?
The Real Person!
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wow… questo concepimento è tutto un programma! proprio un bel segno del destino… questo bambino avrà parecchio da raccontare, un domani, per far colpo sulle fanciulle!
complimenti!! belle foto! anche io adoro viaggiare….ora con calma poi visito anche il resto del tuo blog…ciao ciao
Molto affascinante questo tuo post, ci fa assaggiare la profondità dei tuoi percorsi in viaggio. Adoro Tagore e sogno l’India……..partecipo anch’io a questa bella iniziativa e sto scegliendo le foto, ma solo 3 è dura, così sono passata a prendere l’ispirazione!buona giornata!
Bellissimo Fioly!