Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

L’amore per un figlio

On: 14 Febbraio 2014
In: sproloqui
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mamma e bambinoAmore è accoglienza. Quando prima di tutto lo senti nella pancia. Ma ancor prima stava in un punto imprecisato. Quel posto che per la scienza è il cervello, per la letteratura è il cuore.
Amore è spavento. Quando per qualche ora non lo senti muovere e le provi tutte. Ti muovi un po’, ti metti su un fianco – qual era il preferito da un feto? – ti muovi più forte, ondeggi, balli la macarena mangiando qualcosa di dolce, poi qualcosa di piccante. Nel dubbio ti siedi a tavola un’altra volta e ricominci la cena. Ballando sul posto. Finché lui, dall’interno, ti smolla un calcio che lèvati, piantala un po’ di agitarti, là fuori, è il messaggio sotteso, nemmeno tanto in codice.
Amore è spavento quando batte una capocciata più secca, entrando di tempia nel buffet Stornas Ikea.

Amore è spavento oggi per domani, quando ti figuri le notti insonni a guardare l’orologio appeso al muro.
Amore è prepotenza quando lo spingi a letto Che poi domani hai sonno, lo sbrandi al mattino Che facciamo tardi all’asilo, lo costringi al sonnellino Se no stasera sei nervoso.
Amore è prepotenza quando Mangia la carne, quando Ti tolgo le caramelle, quando Smettila di disordinare la stanza appena messa a posto.
Amore è possessivitá, quando abbraccia una volta di troppo la maestra o il nonno. Quanto ti dice Vai mamma, vojo stare con lei/lui. E fai una smorfia nascosta bene.

 

Amore è gelosia. Quando già te lo vedi con la prima morosetta, che allora sarà lei il suo ultimo pensiero prima di dormire la sera, mica come adesso, che ti dice  Metti braccio qui, mamma, e si vuole fare abbracciare.
Amore è tenere. Tenere il punto quando dici no e lui ti guarda con quelli occhi che implorano sì, ma non con gli occhi del capriccio, che allora è facile: con quelli della delusione che gli dilaga dentro come fango in una pozzanghera.
Amore è lasciare andare perché i figli sono frecce e tu solamente l’arco e immaginarti strumento abbandonato, la corda ormai moscia per il tempo e l’usura, ti fa sentire abbandonata e così sola come non ti era capitato prima,  nemmeno a 14 anni, quando lo strafigo del liceo non ti aveva voluta nei posti in fondo al pullman, durante la gita scolastica. Tu no e la tua migliore amica sì.

 

Amore è lasciar andare. Quando i tuoi i figli, invece che avvicinarsi e baciarti salivosamente dicendoti  È mia, mamma –calcando bene bene l’accento sul mia– ti chiederanno, un piede già sulle scale, i soldi per mettere miscela nel motorino.
Amore è restare nel presente.  Perché goderseli qui e ora, le parole inventate, i piedini ancora di burro, è l’unica cosa saggia da fare (per questo non sempre mi viene bene).
Amore è stravolgimento. Perché mai avresti pensato -mai, prima dei tuoi figli- che esistesse una luce così forte e accecante da cambiare i contorni del mondo e il senso di tutto.

Il jolly è: amore

ps Buon San Valntino a chi ama!

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5 Responses to L’amore per un figlio

  1. Susi ha detto:

    E’ così bello leggere ciò che scrivi, ho la sensazione che tu abbia sfogliato il mio cuore. Leggendo sorrido con le lacrime agli occhi, perché essere madre è proprio questo, ovvero una contrapposizione di gioie e dolori. Buona giornata Fioly .

  2. annalisa porretti ha detto:

    Grazie per questa Tue meravigliose parole…

    Annalisa

  3. verdeacqua ha detto:

    amore è amore e non potevi raccontarlo meglio!

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