Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Creatività: dove nasce e come allenarla

On: 7 Maggio 2014
In: ospiti
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minuti scritti

La scrittura è il classico problema con infinite soluzioni, ognuna delle quali è suscettibile di infiniti miglioramenti.

Siete pronti a impugnare la penna, armarvi di fantasia e dedicare alcuni minuti al giorno a migliorare creatività e scrittura?
Se la risposta è sì, procuratevi “Minuti scritti” di Annamaria Testa e cominciate subito.

Ogni esercizio che l’autrice propone mette a fuoco un aspetto della scrittura creativa e insegna a tener presente alcune regole importanti per non cadere nelle banalità e non uscire dal tema proposto.
Per aiutare la mia (lacunosissima) memoria e stuzzicare la curiosità di chi legge, proverò a mettere nero su bianco alcuni dei suggerimenti di Testa: un semplice elenco di consigli per chiunque debba affrontare una prova di scrittura creativa.
Eccoli.

  • è necessario contestualizzare: ogni volta che scrivi, immagina nella tua testa tutti i dettagli, anche se poi magari ne richiami solo alcuni sul foglio.

Insomma, ricordatevene: prima di raccontare qualcosa provate a costruirvene un’immagine mentale. Domandatevi chi, che cosa, quando, dove, in che maniera, e poi cercate di vederlo. Le parole seguiranno fluide e s’incanaleranno bene, proprio come acqua che scorre.

  • è importante la freschezza della sguardo e un punto di vista originale per evitare di cadere nei bias cognitivi

Se, quando volete descrivere bene qualcosa, non riuscite a spegnere l’immagine che di quell’immagine vi siete già fatti e la propensione a interpretarlo alla luce di quanto sapete, è possibile che vi perdiate per strada proprio gli elementi più interessanti.

  • la mente è stimolata se provate a immaginare stravaganti alternative alla realtà (What if)
  • la creatività nasce da una combinazione di elementi apparentemente distanti tra loro

La parola singola (gettata lì a caso, con la sua forza evocativa di immagini, ricordi, fantasie, personaggi, avvenimenti del passato,…) agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe ad uscire dai binari dell’abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significato. Una storia può nascere solo da un binomio fantastico. Gianni Rodari

  • se il flusso creativo si interrompe, concediti una pausa
  • in ogni tipo di scrittura, è importante osservare il ritmo

Annamaria testa parla del tipo di attenzione che governa la genesi di un progetto. E fa una distinzione importante: se stai cercando una nuova idea è bene che la tua attenzione sia ampia e diffusa, in uno stato di vigilanza medio-bassa. Semplificando al massimo: se cerchi un nuovo personaggio per il tuo romanzo, puoi farlo passeggiando tranquillamente al parco, o guidando, o facendo qualche altra attività che non richieda troppa concentrazione.

Quando è il momento di sviluppare l’idea (ad esempio tradurre su carta il personaggio appena inventato), è bene restare focalizzati, in uno stato di vigilanza medio alta.
La cosa interessante è che pare che la capacità di modulare facilmente i diversi tipi di attenzione sia una delle principali abilità per un creativo.

Le intuizioni creative si accendono nel cervello non quando questo è sovrastimolato, ma quando è in stato di bassa eccitazione. L’elaborazione dei dati avviene in modo anche, e spesso del tutto, inconscio, mentre il titolare del cervello medesimo è occupato in qualche compito poco impegnativo e lascia vagare la mente, o magari mentre dorme: di fatto, il cervello non riposa mai e perfino quando sogna o fantastica organizza esperienze, rafforza e stabilizza legami sinaptici, riordina ricordi connettendoli e categorizzandoli, rielabora tutti i dati raccolti durante il giorno.

Esistono tre importanti reti cerebrali: una che contrrolla l’attenzione, una che soprassiede all’immaginazione e la terza che governa lo scambio dinamico tra attenzione e immaginazione. Pare che la neuroscienza della creatività sia comprensibile a partire dai diversi schemi di attivazione e disattivazione neuronale negli stadi diversi del processo creativo.

Ci sono concetti che mi piacerebbe approfondire ulteriormente: ad esempio, il fatto che la scrittura sia governata da un’alternanza di pensiero logico e pensiero analogico. Insomma, sembra che la bravura di un creativo sia tutto nell’attivazione al momento giusto del tipo di pensiero opportuno in quella fase inventiva.

Le ispirazioni improvvise […] non avvengono mai se non dopo alcuni giorni di sforzi volontari, che sono sembrati completamente infruttuosi […] Poincarè.

Infine, esiste una personalità “tipo” che contraddistingue gli aspiranti Archimede Pitagorico? Secondo alcuni studi sì: si tratta di caratteri appena più introversi della media (a causa di un’alta sensibilità agli stimoli e alla necessità di difendersi da essi) e molto molto curiosi e tenaci. E vulnerabili.
Ti riconosci?

Il jolly è: fare i 13 esercizi proposti da Annamaria Testa e frequentare il suo blog: http://nuovoeutile.it/

Originariamente le parole erano magie, e ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo potere magico.
Sigmund Freud in “Introduzione alla psicanalisi”.

Altri preziosi suggerimenti letterari al Venerdì del Libro di Homemademamma

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3 Responses to Creatività: dove nasce e come allenarla

  1. […] Aiutarsi con testi che regalino spunti: di recente ho letto Minuti scritti di Annamaria Testa. E’ molto interessante anche il suo blog: […]

  2. La Rejna ha detto:

    Libro che voglio leggere da un po’ (lei la leggo anche spizzichi e bocconi su Internazionale).
    Dal tuo post mi porto a casa questa del modulare i differenti stati di attenzione (perché non abbiamo un interruttore) e mi consolo avendo scoperto di funzionare come Poincarè.

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