La scrittura è il classico problema con infinite soluzioni, ognuna delle quali è suscettibile di infiniti miglioramenti.
Se la risposta è sì, procuratevi “Minuti scritti” di Annamaria Testa e cominciate subito.
Per aiutare la mia (lacunosissima) memoria e stuzzicare la curiosità di chi legge, proverò a mettere nero su bianco alcuni dei suggerimenti di Testa: un semplice elenco di consigli per chiunque debba affrontare una prova di scrittura creativa.
- è necessario contestualizzare: ogni volta che scrivi, immagina nella tua testa tutti i dettagli, anche se poi magari ne richiami solo alcuni sul foglio.
Insomma, ricordatevene: prima di raccontare qualcosa provate a costruirvene un’immagine mentale. Domandatevi chi, che cosa, quando, dove, in che maniera, e poi cercate di vederlo. Le parole seguiranno fluide e s’incanaleranno bene, proprio come acqua che scorre.
- è importante la freschezza della sguardo e un punto di vista originale per evitare di cadere nei bias cognitivi
Se, quando volete descrivere bene qualcosa, non riuscite a spegnere l’immagine che di quell’immagine vi siete già fatti e la propensione a interpretarlo alla luce di quanto sapete, è possibile che vi perdiate per strada proprio gli elementi più interessanti.
- la mente è stimolata se provate a immaginare stravaganti alternative alla realtà (What if)
- la creatività nasce da una combinazione di elementi apparentemente distanti tra loro
La parola singola (gettata lì a caso, con la sua forza evocativa di immagini, ricordi, fantasie, personaggi, avvenimenti del passato,…) agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe ad uscire dai binari dell’abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significato. Una storia può nascere solo da un binomio fantastico. Gianni Rodari
- se il flusso creativo si interrompe, concediti una pausa
- in ogni tipo di scrittura, è importante osservare il ritmo
La cosa interessante è che pare che la capacità di modulare facilmente i diversi tipi di attenzione sia una delle principali abilità per un creativo.
Le intuizioni creative si accendono nel cervello non quando questo è sovrastimolato, ma quando è in stato di bassa eccitazione. L’elaborazione dei dati avviene in modo anche, e spesso del tutto, inconscio, mentre il titolare del cervello medesimo è occupato in qualche compito poco impegnativo e lascia vagare la mente, o magari mentre dorme: di fatto, il cervello non riposa mai e perfino quando sogna o fantastica organizza esperienze, rafforza e stabilizza legami sinaptici, riordina ricordi connettendoli e categorizzandoli, rielabora tutti i dati raccolti durante il giorno.
Le ispirazioni improvvise […] non avvengono mai se non dopo alcuni giorni di sforzi volontari, che sono sembrati completamente infruttuosi […] Poincarè.
Ti riconosci?
Originariamente le parole erano magie, e ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo potere magico.
Sigmund Freud in “Introduzione alla psicanalisi”.
[…] Aiutarsi con testi che regalino spunti: di recente ho letto Minuti scritti di Annamaria Testa. E’ molto interessante anche il suo blog: […]
Libro che voglio leggere da un po’ (lei la leggo anche spizzichi e bocconi su Internazionale).
Dal tuo post mi porto a casa questa del modulare i differenti stati di attenzione (perché non abbiamo un interruttore) e mi consolo avendo scoperto di funzionare come Poincarè.
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sì guarda, poi se ti capita leggilo perché ovviamente lei approfondisce bene il concetto e ti dirò che, rispetto alle tante cose che si leggono sull’argomento, ci sono cose per nulla scontate