C’è chi dice Il tempo è denaro.
Non credetegli: il tempo vale molto di più.
Mi basta vedere questa panoramica di scatti di dicembre, uno al giorno o poco più, per rendermi conto che ogni istante sereno è un regalo bello e impacchettato, con sopra un biglietto che porta il tuo nome.

Basta che cambi di poco la luce, basta un odore che c’era nell’aria, la foto non lo dice, ma tu lo sai che c’era, o una voce durante lo scatto che dice Mamma. Basta un niente per aggiustare di magia il momento.
Una fiamma che traballa contro il buio della notte, ma piano, mentre noi sul divano ci facciamo caso a malapena. Una tavola imbandita, una passeggiata nella nebbia, il gatto che sbircia alla finestra.
Non ci pensiamo mai abbastanza, a come basta poco a farci fare un respiro profondo e dire: Ho quello che mi serve.

Mi piace fare fotografie perché mi costringe a osservare. Cosa affatto scontata per una come me, che cammina con il naso ben infilato dentro i pensieri, a inseguire improbabili fili di Arianna. Fermarsi per uno scatto vuol dire mettere il fuoco là dove qualcosa succede, o semplicemente esiste; è il regalo della risacca. Il deposito del tempo, un’onda che un poco sommerge, un poco si lascia cavalcare.

Vorrei ricordarmelo per l’anno che viene, aggiungerlo ai mantra che tolgono pesi alle spalle: adesso è tutto quello che abbiamo.
E davvero, non è poco.
Dicembre, grazie. A te e al 2015, per le cose migliori e le meno buone. Hai mantenuto molte promesse, mi hai disincantata con qualche schiaffo leggero, quel che ci voleva per farmi ripassare un paio di lezioni da tenere a mente.

Il jolly è: fate del 2016 una raccolta di momenti preziosi. Perché il tempo è LA risorsa: diffidate delle imitazioni e dei surrogati.