Da una parte: preoccupazione di ricadute varie che nessuno di noi si è fatto mancare, in un coro alternato di tosse, starnuti e sibili polmonari. Dall’altra: la voglia e il bisogno di staccare la spina, acchiappando in corsa il volo (prenotato, con cieco ottimismo, a gennaio).
Da una parte l’attesa del verdetto della pediatra, dall’altra il richiamo di spiagge bianche e tuffi nell’oceano (e no in questo acquario d’umidità in questa parte di mondo).
Anche perché domattina si parte e io – un po’ dubbio un po’ scaramanzia – ho ancora le valige da mettere a punto inventare. Dopo la seconda puntata del mio corso di fotografia, ovviamente.
Ma attenzione, le difficoltà non bastano: da un paio d’ore prima che rincasassi, la luce va viene, a causa di un guasto Enel (ti piace abitare in mezzo ai boschi con le centraline esposte alle intemperie!): sperimenteremo l’emozionante pratica dei bagagli a lume di candela.
Tanto la notte è giovane (io no, però)
Il jolly è: arrivare integra alla meta. Anzi: arrivare.
(nel caso, nostre notizie qui: teniamoci in contatto!)
Buon viaggio!!!!
come si dice… non fare nulla che io non farei!! : ) enjoy ogni attimo di questa vacanza che so già sarà SUPER!!
Un bel principio di aventura.
Un sorriso per la settimana.
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Buon viaggio, allora! Certo è un vero peccato lasciare questo clima novembrino ma sono certa che la donna dello stetoscopio rimarrebbe non avrebbe potuto augurarti una convalescenza migliore. Divertitevi 🙂