Così eri tu.
Mi facevi sedere scomoda per terra contro il muro e mi disegnavi con la pelle bianca e il viso ovale – tu Amedeo Modigliani, io Beatrice Hastings.
Mi facevi sedere scomoda per terra contro il muro e mi disegnavi con la pelle bianca e il viso ovale – tu Amedeo Modigliani, io Beatrice Hastings.
Così facevi.
Mi portavi due giorni a Paris col treno di notte a mangiare dolcetti e bere Pastis. Mi franavi sul collo per navigarmi i nei sulle spalle, noi due accovacciati e segreti sul palmo della Rive Gauche.
Mi portavi due giorni a Paris col treno di notte a mangiare dolcetti e bere Pastis. Mi franavi sul collo per navigarmi i nei sulle spalle, noi due accovacciati e segreti sul palmo della Rive Gauche.
Questo hai fatto.
Mi hai trascinata via dal mio bastarmi, iniettandomi in monodosi il bisogno di te – vitaminico veleno che crea dipendenza.
Così eri tu. Ti appuntavi al petto il mio cuore balbettante e lo mostravi al mondo come fosse un cameo.
Così non sei più.
Non nutri e non disseti, la frutta marcisce in giardino e le mie voglie restano zoppe.
Questo sei.
La firma storta in un falso d’autore.
Il jolly è: partecipare
*Una bella iniziativa va premiata, e quella di Zelda was a writer non può lasciarmi indifferente. È un progetto di scrittura creativa. Ogni settimana lei propone alcuni materiali di ispirazione e chi vuole si lascia ispirare e lancia a briglia sciolta la fantasia.
Libera la penna! Le istruzioni qui.
Libera la penna! Le istruzioni qui.
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