“La scatola vuota del tuo primo telefonino la possiamo buttare?”
“No, dai, quella è un ricordo, e può sempre servire.”
“Questa bambina della foto che fa la prima comunione chi è?”
“Mmh, non saprei…”
“Allora la butto”
“No, che magari poi mi viene in mente…”
“Qui c’e un pezzo di sonaglino da neonato, i bambini sono grandi ormai, che se ne fanno… immondizia!”
“No eh, quello è stato il primo giochino di Lemuele, quello che mordicchiava tanto volentieri, poi metti che facciamo il terzo…”
“No, dai, quella è un ricordo, e può sempre servire.”
“Questa bambina della foto che fa la prima comunione chi è?”
“Mmh, non saprei…”
“Allora la butto”
“No, che magari poi mi viene in mente…”
“Qui c’e un pezzo di sonaglino da neonato, i bambini sono grandi ormai, che se ne fanno… immondizia!”
“No eh, quello è stato il primo giochino di Lemuele, quello che mordicchiava tanto volentieri, poi metti che facciamo il terzo…”
Questo è l’estratto di un dialogo tra Federico e me durante lo scorso week and, durante un’intensa e immersiva operazione di decluttering. Gli interventi conservativi (e, forse, un pelo tritamaroni) sono i miei. Ebbene sì, fare spazio e ordine in casa, con la sottoscritta è un’impresa un tantino titanica.
Perché metti che tra qualche tempo tu abbia bisogno proprio di quello scampolo di stoffa che ora, con mossa facile e ingenua, ti stai apprestando a gettare via. Metti che ti serva proprio quella per… Sì, insomma per… Bé, un po’ di fantasia!
Vero é che per recuperarla dovresti avere una seppur vaga idea di dove l’hai stipata, ma vuoi mettere la bellezza dell’effetto sorpresa?
Mi sa che non vi ho convinti.
Perché metti che tra qualche tempo tu abbia bisogno proprio di quello scampolo di stoffa che ora, con mossa facile e ingenua, ti stai apprestando a gettare via. Metti che ti serva proprio quella per… Sì, insomma per… Bé, un po’ di fantasia!
Vero é che per recuperarla dovresti avere una seppur vaga idea di dove l’hai stipata, ma vuoi mettere la bellezza dell’effetto sorpresa?
Mi sa che non vi ho convinti.
Comunque è pazzesco quanto una casa accumuli. Anche la nostra, abitata da poco più di 3 anni, custodisce una serie di reperti insospettati. In un cassetto ho trovato delle foto di Federico quando ancora portava il pannolino, le targhette di nascita dei miei figli -quelle che un’ostetrica solerte aveva piazzato sulla loro culletta- le ciocche di capelli del primo taglio, leggere come piume di uccellino.
Non mi si chieda di disfarmene, sono i miei piccoli tesori: quando non ho voglia di inventare storie, apro il cassetto e ascolto le loro.
Il jolly è: andare per gradi. Il chai comprato nel 2009 in India l’ho buttato: brava, no?
Forse sono io da decluttare….è da ieri che ho la pagina in memoria per commentare ma ciao….
Decisamente come te. Il problema è che il marito è proprio l’opposto quindi fosse per lui butterebbe via tutto anche quello che magari andrebbe tenuto.
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bene, proprio come il mio compagno. se non sto attenta mi butta la sedia dove sto seduta 😉
Ultimamente ho problemi a lasciarti commenti, non “arrivano” e non so perché … speriamo che stasera funzioni!
Io amo mettere ordine e far posto, anche se poi gli oggetti “del cuore” sono sempre più di quelli che vorrei 🙂
Pensa cosa abbiamo accumulato in questa casa in vent’anni! Ormai vi vorrebbe l’esorcista!
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ah ah davvero! e pensa a cosa potrei accumulare io, in 20 anni! per fortuna abitiamo in campagna con ampi spazi per “stipare”…
(spero che tu non abbia più problemi coi messaggi, un abbraccio!)
hihihi!!! Pensa che a casa nostra funziona esattamente al contrario: io che quando mi piglia faccio decluttering selvaggio (però lo chiamo feng shui, deformazione professionale, sai com’è…), Diego che invece parte per un viaggio di ricordi ad ogni pezzetto di carta/oggettino/capo d’abbigliamento-mai-visto-indossato che viene fuori dall’armadio/sgabuzzino/libreria. Con un appartamento di (quasi) sessanta metri quadri il feng shui diventa frequente, vitale e indispensabile. Io la vivo come un’attività (faticosa ma) liberatoria: se non si fa spazio non si può far entrare il nuovo, si libera e ripulisce non solo la casa e ma anche la testa e i pensieri. Poi ho anch’io i miei tesori, che son fatti di stoffe, carta colorata, nastri, bottoni e tutto quel che può diventare qualcos’altro. Sul riciclo io e Diego siamo sempre allineati: l’ultimo decluttering casalingo ha avuto come happy end la trasformazione di un’inutilissima cornice country style in un bellissimo e originale portachiavi appeso al muro vicino all’ingresso 😉
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il riciclo creativo lo adoro anche io! hai perettamente ragione, infatti una volta ogni tanto mi faccio forza e cerco di “fare il vuoto”… per quanto sia possibile, con uno spirito come il mio che tende all’accumulo. ma è una forma di autodisciplina… diciamo che almeno ci provo!
Ma i mariti sono proprio tutti uguali! Comunque una regola che ho imparato dalle mie amiche di decluttering è che il riordino non va mai fatto e discusso con i mariti! In effetti…
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sì il problema è che nel nostro caso la conservativa sono io! perfortuna il mio compagno tende allo “snellimento”, se no a questo puno saremmo invasi! 😉
Ciao! L’argomento mi interessa tantissimo! Se ti va puoi condividerlo anche qui: https://www.facebook.com/groups/386176304851731/
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grazie, molto volentieri!