Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Sul carro bestiame

On: 11 Dicembre 2012
In: la mia vita e io
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Non sono arrabbiata. Sono furibonda. Furente. Pericolosa come una miccia inesplosa.
Ho appena scoperto i nuovi orari dei treni. Fino a oggi avevo rimosso il problema, avevo messo in qualche angolo ben nascosto del cervello l’informazione del previsto cambiamento, non avevo voluto avvelenarmi l’illusoria certezza che in sole 1 ora e 50 minuti sarei riuscita, anche per il 2013, a coprire il tragitto casa-ufficio. Oggi scopro che di ore ce ne vogliono abbondantemente più di due.

Non basta che devo prendere l’auto, treni in quantità, un tram, più un pezzo a piedi. No, era troppo comodo.
Ora, mi si può dire cacchi tuoi che abiti in Polinesia e lavori a Manhattan. Va bene, ma perché ci si deve mettere d’impegno il comitato Trenitalia per rovinarmi del tutto quest’esistenza modesta e senza pretese? Che gli ho fatto di male?

Adesso mi hanno tolto tutti i diretti, devo fare minimo un cambio e in un luogo dimenticato da tutti. Nel senso che noi poveri pendolari estremi arriviamo su un binario fantasma che non ha manco il sottopassaggio, e per arrivare al treno successivo, o comunque alla civiltà, dobbiamo circumnavigare la provincia o attraversare agilmente i binari. Ho scelto la seconda, insieme a molti altri, e quando la voce registrata ha insistito nell’invitare all’uso del sottopasso, ho alzato elegantemente il dito.
Poi lo alzeranno loro a me, quando nevicherà e sprofonderò nel pantano fino ai fianchi, uscendone del tutto somigliante a uno yeti metropolitano.

Raggiunto il treno numero due, comincia la lotta per conquistare un posto, anche solo in piedi. Una carrozza bestiame è certo più agevole e meglio allestita. In ogni stazione, spintoni, proteste, gente che vede buttata nel cesso la propria quotidianità, la possibilità di viaggiare in maniera dignitosa, di non arrivare al lavoro (chi ancora ce l’ha) come uno che ha appena fatto la guerra e ne è uscito vivo per miracolo.
Gente stanca, provata, scoglionata. Cori di insulti che nemmeno allo stadio durante il derby. La frase più gettonata, tra quelle ripetibili, è: paese di merda.

Ma chi ha potere di dire la sua non sente, loro c’hanno l’auto blu e probabilmente l’unico treno che prendono è quello di Prezzemolo a Gardaland quando ci vanno in gita.
Se avessi per le mani quelli che hanno approvato il nuovo orario Trenitalia li vedrei bene solo con la testa sulle rotaie a implorare pietà, ma temo rimarrà una mia masochistica fantasia per notti insonni.
Invece la fatica che devo fare tutti i dannati giorni per venire in ufficio, tra ritardi e sovraffollamento e soppressioni e prezzi dell’abbonamento da capogiro, quella, non me la leva nessuno.

Non so cosa devono farci perché si organizzi una protesta seria. Se non basta ancora trovarci a pancia sotto e con la faccia nella merda.
Vedo gente piangere, incazzarsi, pestarsi i piedi, litigare, cercare alleanze per occupare i binari, ridere di disperazione.
Lavoro, trasporti, sanità, servizi. Ogni giorno un pezzo in meno. Ogni giorno una difficoltà in più.
Ci stando facendo assuefare a una vita di stenti, depressiva, fantozziana.
Non ho doti da leader, purtroppo, e non so cominciare una rivoluzione. Ma se qualcuno mi volesse arruolare io mi sto allenando a sputare lontano.

Il jolly è: NON abituarsi al peggioramento costante

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11 Responses to Sul carro bestiame

  1. Anonimo ha detto:

    Noooo…ma che sfiga hai??! Forse Trenitalia s’è messa d’accordo con la società per cui lavori in modo da stufare i pendolari che come conseguenza potrebbero anche dimettersi, così risolvono il problema di dover licenziare gente o metterla in cassa integrazione (cervellotico ma ormai mi aspetto di tutto da tutti!), o forse…questo è un ulteriore segnale, è ora di cambiare, di buttarsi a corpo morto su altri progetti (e so che ne hai), di rischiare un po’, anche se con due piccini in casa fa paura! Ti auguro che questa strada che stai percorrendo un giorno smetterà di andare in salita, per il momento, se incontro dei sovversivi te li mando, così v’organizzate! Bacinic

  2. Alice ha detto:

    Fioly, hai tutta la mia solidarietà! Ed il jolly di oggi: “NON abituarsi al peggioramento costante” dovremmo gridarlo ai quattro venti. Ma è così, sai? Quando vedi una cosa che non va bene, come per esempio la burocrazia infinita, e ti lamenti ti guardano tutti come se fossi un’aliena. Non si può cambiare tutto insieme, ma se ci concentrassimo su aspetti concreti, un pochino alla volta, tante cose potrebbero funzionare meglio. Solo con il buon senso.

  3. Danila ha detto:

    Fioly,quasi quasi converrebbe pensare di mettere in cantiere Cloe..
    [chè tristezza!!]

  4. raffaella ha detto:

    Mi dispiace Fioly. Tempo tolto alla serenità. Purtroppo ci stiamo abituando al peggioramento altrimenti saremo tutti scesi in piazza.
    Ti rendi conto che alla vergogna e al furto non c’è fine? Che l’ex presidente del consiglio di questo assurdo paese non si vergonga a ricandidarsi?
    Bah, spero solo che la gente si renda conto di tante, tante cose.
    Ti abbraccio.
    Raffaella

  5. Greta ha detto:

    TO-MI MI-TO everyday. In regionale. Un viaggio della speraza in grado di far nascere e prosperare nevrosi e rancori fino a trasformarti in una copia di killbill meno gnocca e col trolley appresso. Ritardi biblici, vagoni sporchi e affollati che manco l’ikea di sabato pomerggio, gente che per un posto venderebbe organi e parenti, comunicazione con i clienti a dir poco imbarazzante, sito e applicazioni trenitalia che se te li facevo io forse ogni tanto funzionavano. La cosa che più mi infastidisce è che spesso all’enorme stress si aggiunge l’amaro sapore della presa per il culo.
    Se il karma esiste l’apparato decisionale di trenitalia passerà la prossima vita ad aspettare treni in ritardi previsti di 120 minuti o soppressi o sostituiti da autolinee in partenza dal piazzale est. Piazzale che, come tutti sanno, non esiste.
    #trenitaliasuca

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