Non so perché e non so se sia capitato solo a me, ma, da quando sono diventata madre, ho la sensazione si sentirmi più “figlia”.
Non è razionale, no. È come avvertire più teso quel filo che sempre tiene legato un figlio o una figlia a colei che lo ha generato.
Sento, di mia madre, più vicine le scelte, le paure, le emozioni. La solitudine. Sento la sua voce dentro la mia. Quella che urla di riordinare la stanza, quella che elenca le cose da fare. Quella della sera, che dice Ci sono io, con te. Sempre.
Eliandro, a scuola, ha fatto un compito: doveva elencare le frasi che ripeto di più. Mi ha sorpreso, ma mica troppo, realizzare che sono per la gran parte quelle che tu dicevi a me.
Una matrioska di voci, mamma.
Una matrioska di cuori.
Ci sono io, con te. Sempre.
Me lo ripetevi spesso e io, a mia volta, lo ripeto ai bambini.
E mentre lo dici lo senti tutto, il peso di quelle parole.
Perché quel Sempre è una promessa che pare impossibile e invece no: invece è l’unica capace di travalicare il tempo e lo spazio.
Ciao, ma’.
Auguri a noi